• Gli agenti di polizia hanno sequestrato armi e munizioni in una palazzo adibito per lo spaccio di droga
  • Sono state arrestate due persone accusate di commercio di stupefacenti
  • Le armi sono state rinvenute in un terrazzo e nella manichette antincendio
  • Scovato anche un sistema di telecamere di sicurezza
  • Sono stati rimossi i cancelli sistemati in una palazzina per proteggere lo spaccio

Due arresti della polizia di Siracusa al termine di una operazione antidroga, scattata nella zona nord della città, in cui si è scoperto che una palazzina di edilizia popolare era stata trasformata in un arsenale. In particolare, in via Italia in un edificio, una parte del quale era chiuso con i cancelli, trasformandolo in un fortino per lo spaccio della droga, in gli agenti della Squadra mobile e delle Volanti, hanno rinvenuto  nascosti nelle manichette antincendio ed in terrazza, tre pistole semiautomatiche, di vario calibro, un fucile con canna mozzata e relativo munizionamento, per decine di cartucce: alcune delle armi erano con matricola abrasa o costruite artigianalmente.

La fuga e l’arresto

In questo stesso edificio, la polizia ha bloccato e fermato Sebastiano Violante, 37 anni, disoccupato, che avrebbe provato a lanciare dal terrazzo un zaino contenente  oltre 50 dosi di cocaina per 11 grammi, 93 dosi di hashish e 13 dosi di marijuana oltre a circa 1600 euro di euro, un bilancino di precisione e materiale per il confezionamento ed un candelotto esplosivo illegale.

Cancelli rimossi

Al termine dell’operazione, i pompieri hanno divelto i cancelli che chiudevano una parte della palazzina. Gli agenti si sono poi recati in un’altra piazza dello spaccio di Siracusa, nel rione della Mazzarrona, in particolare in uno stabile che era dotato di un sistema di videosorveglianza, dotato di diverse telecamere e di una regia, dove è stato sorpreso a spacciare Salvatore Barbiera, siracusano che aveva con se 2 grammi di cocaina, nascosti nello scarica del water e nella condotta fognaria. Le telecamere ed il monitor sono state poste sotto sequestro dalla polizia ma le indagini non sono chiuse, si sospetta il coinvolgimento di altre persone.

 

 

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