Riesplode la polemica sui ritardi  sull’esito dei tamponi a Siracusa e questa volta a tuonare è Confindustria che torna a fare pressione. ” Da oltre due settimane, abbiamo sollecitato l’Asp, il prefetto – fa sapere Confindustria –  e le autorità sanitarie regionali ad effettuare i tamponi a circa 300 lavoratori che hanno già ampiamente superato il periodo di quarantena. Tale servizio si rende necessario ed urgente per consentire ai lavoratori di tornare in attività al più presto e alle aziende di riprendere a lavorare.”

“Ritengo fondamentale segnalare che i lavoratori che sono rientrati nel nostro territorio – dice Giovanni Musso, Presidente della Sezione imprenditori metalmeccanici di Confindustria Siracusa – e che hanno concluso la quarantena obbligatoria, stanno ancora aspettando da molto tempo di sottoporsi al tampone rinofaringeo per poter tornare a lavorare. Dal 4 maggio molte imprese saranno autorizzate a riprendere le attività e quindi bisogna per tempo provvedere alla mobilitazione dei cantieri – continua Musso. “Dopo un lungo periodo di chiusura che ha sicuramente danneggiato sia economicamente che finanziariamente molte aziende, occorre procedere con estrema urgenza alla effettuazione dei tamponi, evitando ritardi che nessuna impresa è in grado di sostenere: il danno economico per l’impresa sarebbe la perdita del lavoro”.

E pensare che proprio ieri  il direttore sanitario dell’Asp di Siracusa, Anselmo Madeddu, ha annunciato  tempi rapidi sui test. “Sui tamponi c’è stata un’errata programmazione nazionale ma adesso siamo riusciti a trovare delle soluzioni, per cui a partire da oggi potremmo processarne 200 al giorno, da lunedì arriveremo a 400” ha detto Madeddu. Che ha aggiunto: “Abbiamo raggiunto un accordo con un altro laboratorio – ha spiegato il direttore sanitario dell’Asp di Siracusa – e così a nostra disposizione ne abbiamo 4. Inoltre, abbiamo reperito sul mercato 1000 reagenti che ci consentiranno di procedere a passo spedito con i tamponi. 2000 ne arriveranno lunedì, per cui saremo in grado di lavorare ad un ritmo di 400 tamponi al giorno”.