Ci sono pochi agenti di polizia penitenziaria nel carcere di Noto ed i carichi di lavoro sono diventati insormontabili. I sindacati, Sappe, Osapp e Uil, hanno scritto al provveditore per la Sicilia, Cinzia Calandrino, individuando una soluzione per tamponare la falla. In sostanza, si prospetta la possibilità di modificare il sistema di sorveglianza dei detenuti, adottando metodologie più “morbide”, in considerazione del fatto che in questo penitenziario non ci sono detenuti ad Alta sicurezza.

“Detenuti di media pericolosità”

“Alla casa di reclusione di Noto – scrivono nella lettera Sappe, Osapp e Uil –  non ci risulta esserci detenuti “AS”, per cui la cosa è realizzabile, l’intenzione è di stabilire, per la gran parte della popolazione detenuta giudicata di media pericolosità, modalità di custodia meno rigide “procedendo a modificazioni di alcune prassi sin qui seguite “ e superando, inoltre, la “dicotomia tra i concetti di sicurezza e trattamento” per pervenire alla “auspicata apertura verso modelli di detenzione più consoni alle finalità costituzionali della pena”, in particolare per le case di reclusione, quindi Noto è contemplata”.

La brutale aggressione

Nel luglio scorso, però, in questo stesso carcere si verificò una brutale aggressione ai danni di 4 agenti di Polizia penitenziaria, tra cui un ispettore, aggrediti dai detenuti e poi trasportati all’ospedale di Avola a causa delle ferite riportate.

La disposizione del Dap

Secondo le tre sigle sindacali, però, di questo passo gli agenti, oberati di carichi di lavoro, getteranno la spugna ed al provveditore per la Sicilia ricordano quanto sottolineato dal Dap, il dipartimento dell’amministrazione penitenziaria, per cui “l’adozione di un modello di vigilanza dinamica, pur non canonizzato, è utile a impiegare in maniera ottimale le risorse umane, non tanto, non solo, in termini quantitativi quanto per esaltarne le potenzialità professionali e di relazione”.

Inoltre, una tale organizzazione, consentirà una più razionale distribuzione delle risorse disponibili che
potranno essere allocate in relazione ai livelli di pericolosità dei ristretti, alle istanze trattamentali, alle risorse territoriali contenute nella Circolare Dap: “Realizzazione circuito regionale ex art. 115 d.p.r. 30 giugno 2000 n. 230: linee programmatiche” chiosano Sappe, Osapp e Uil.

 

 

 

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