Se il pronto soccorso dell’ospedale Trigona di Noto ha chiuso in estate le responsabilità sono sulle spalle di 5 medici. Ne sono certi i magistrati della Procura di Siracusa, Andrea Palmieri e Salvatore Grillo, che hanno emesso gli avvisi di conclusione indagini, eseguiti dai militari della Guardia di finanza di Noto. Nei confronti dei medici, in servizio all’ospedale di Noto, sono state formulate le accuse, tutte quante in concorso, di falsità ideologica, truffa ai danni dello Stato e interruzione di pubblico servizio.

“In particolare, i medici del nosocomio – spiegano i magistrati ed i finanzieri – si sarebbero refertati vicendevolmente falsi incidenti sul lavoro, dichiarandosi tutti inabili al servizio e costringendo così i vertici dirigenziali a chiudere il pronto soccorso di Noto a causa dell’assenza del numero minimo di medici disponibili all’impiego”

Una vicenda che aveva sollevato un coro di indignazione, soprattutto da parte dei residenti della città barocca ma anche degli altri Comuni della zona sud della provincia per via della distanza per arrivare fino al pronto soccorso di Avola.

“Che la giustizia faccia il proprio corso, noi eravamo intervenuti in tempo perché troppe coincidenze, anzi troppe cattive coincidenze, facevano presagire al “sacco” a danno della nostra comunità”. Lo ha dichiarato il sindaco di Noto Corrado Bonfanti dopo la notizia degli avvisi di  conclusione indagini emessi dalla Procura di Siracusa.

“I fatti si riferiscono ai primi giorni di luglio 2019, quando, a seguito della chiusura del Pronto Soccorso di Noto da parte dell’Asp 8 di Siracusa per “gravi criticità di organico”, spiegano dal Comune di Noto. “Il sindaco Bonfanti presentò – fanno sapere dal Comune –  un esposto alla Caserma dei Carabinieri di Noto per effettuare opportuni accertamenti e per valutare eventuali profili di penale rilevanza sugli accadimenti nell’ambito di una vicenda amministrativa che riguardava la tutale del territorio e la salvaguardia della salute pubblica”,

 

 

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