• Lettera del sindaco di Siracusa al Governo nazionale
  • La proposta è di rimuovere ostacoli per le assunzioni del personale
  • Quota 100 ha svuotato le amministrazioni comunali

Parte da Siracusa una proposta per rimuovere gli ostacoli che, a causa della difficoltà finanziarie legate alla pandemia, stanno rallentando il turn-over negli enti locali, il cui personale è stato pesantemente ridotto specie dopo l’entrata in vigore di quota 100.

Lettera a Brunetta e Gelmini

Con una lettera indirizzata ai ministri Brunetta e Gelmini, ai presidenti di Anci nazionale e Anci Sicilia, ai parlamentari nazionali della provincia e alle segreterie regionali e provinciali di Cgil, Cisl e Uil settore Funzione e del Dpcm del 17 marzo 2020 che stabilisce le condizioni per poter effettuare assunzioni a tempo indeterminato nei comuni.

Caduti i vincoli che limitavano la capacità di assumere, i due provvedimenti mettono gli enti locali nelle condizioni di effettuare il turn-over anche per il totale dei vuoti di organico a condizione, però, di rispettare un tetto stabilito dal rapporto tra spesa per il personale ed entrate correnti, tetto diversificato in funzione della dimensione demografica del comune.

Il sindaco

“Grazie a questa impostazione – argomenta il sindaco Italia – sono stati introdotti nuovi e più flessibili criteri di calcolo con i quali i comuni, attraverso un’ attenta riscossione delle entrate ed un’accurata gestione del Fondo crediti di dubbia esigibilità, possono riuscire a incrementare ogni anno la spesa per l’assunzione del personale in un arco di tempo che arriva fino al 2024”.

I criteri per le assunzioni

Un meccanismo che, teoricamente, non ha limiti se non quello imposto dalle entrate e dalla situazione dei crediti e che avrebbe potuto consentire ai comuni di effettuare il 100 per cento del turn-over e persino di ampliare le piante organiche. Ma quanto sta accadendo con l’esplosione della pandemia ha modificato decisamente il quadro.

Effetto pandemia

“La disciplina introdotta – aggiunge il sindaco Italia – non considera gli effetti prodotti dalla pandemia sul sistema delle autonomie locali, sia in termini di fiscalità che di reale capacità di riscuotere tributi e tasse locali. Così, pur in presenza di ampia sostenibilità finanziaria, i margini per le assunzioni effettivamente disponibili per gli enti si collocano ben al di sotto del 100 per cento del turn-over. L’attuale difficoltà impositiva degli enti locali sta già comportando, e comporterà sempre di più, l’impossibilità di operare un significativo ricambio a fronte dello
svuotamento degli organici causato dalle misure di incentivazione al pensionamento attuate negli ultimi anni”.

Rischio paralisi

Conclude il sindaco Italia: “Rischiamo la sostanziale paralisi dell’attività amministrativa e l’aggravamento irreversibile della crisi che il legislatore avrebbe voluto contrastare. Impedire di assumere celermente personale formato e motivato, non consentirà di disporre di risorse umane adeguate per affrontare la straordinaria stagione di pianificazione e realizzazione degli investimenti finanziati con i fondi del recovery destinati ai Comuni”.