Hanno contratto il Covid19 dopo aver partecipato ad una festa in un noto locale di Catania, finito sotto i riflettori per via dei contagi. Sono due ragazzi residenti a Carlentini ed è stato lo stesso sindaco del Comune del Siracusano, Giuseppe Stefio, a svelare in che modo i giovani sono risultati infetti.

“Si tratta di due giovani cittadini carlentinesi risultati positivi – dice il sindaco di Carlentini, Giuseppe Stefio –  in seguito alla loro presenza durante un evento musicale presso un noto locale catanese. Voglio rassicurare tutti i cittadini che i ragazzi stanno bene, non presentano sintomi della patologia, sono posti in quarantena presso il proprio domicilio e sono seguiti con scrupolo dalle autorità sanitarie. Anche le persone venute a stretto contatto con loro (i parenti in primis) sono state sottoposte al test del tampone e sono risultate negative. E’ tutto sotto controllo. Invito pertanto tutta la comunità ad evitare allarmismi ed a mantenere una condotta responsabile, la stessa che ci ha consentito di attraversare il lockdown indenni, rispettando le indicazioni comportamentali essenziali degli ultimi decreti ed ordinanze”.

Ad Augusta, un’altra storia legata al Covid19. Un medico della Guardia medica di Augusta  era risultato positivo al Covid19 dopo essere stato sottoposto ad un tampone. Un controllo compiuto dal personale dell’Asp di Siracusa che periodicamente svolge dei monitoraggi legati all’emergenza sanitaria. E così, a seguito del risultato del test, è stato chiuso l’ambulatorio in modo che il locale fosse sanificato. Il medico è stato messo in isolamento ed al tempo stesso si è proceduto a tracciare i contatti.

Ma, come sostenuto dal sindaco di Augusta, il secondo tampone è risultato negativo e così anche il terzo. Dunque, il medico è fuori pericolo. “Il medico – ha detto il sindaco di Augusta, Cettina Di Pietro –  è quindi ufficialmente escluso da una eventuale positività al Covid. Questo caso risoltosi in maniera positiva, tuttavia, non deve fare abbassare la guardia in considerazione, peraltro , del numero dei positivi già comunicati e allo stato stazionari. Sappiamo tutti che il virus è in circolazione e colpisce ancora. Non è conoscendo il nome del contagiato che si combatte la diffusione del virus. Dobbiamo essere tutti vigili. Distanziamento fisico, mascherine correttamente indossate e mani igienizzate: sono semplici accorgimenti che debbono entrare nelle nostre abitudini quotidiane, in grado però di ridurre veramente al minimo il pericolo di trasmissione del virus”.