Cresce la curva del contagio nel Siracusano e stando ai dati dell’Asp, diffusi dal Comune del capoluogo, sono 317 i positivi in città 876 in tutto il territorio della provincia. Un aumento di 78 unità rispetto a ieri, 3 i guariti, 581 i tamponi processati.
Ma le preoccupazioni, a Siracusa, sono per lo scoppio del focolaio al centro di riabilitazione Sant’Angela Merici. “Ci sono 61 positivi su 62 degenti al centro di riabilitazione dove è esploso il contagio“. Lo ha detto il sindaco di Siracusa Francesco Italia che ha aggiunto. “Oggi saranno sottoposti ai tamponi gli operatori ma va detto che quelli trovati positivi sono asintomatici”.
La struttura è aperta, lo stesso sindaco ha rassicurato sulla tenuta del centro. “Si tratta di una struttura – ha detto il sindaco di Siracusa, Francesco Italia – che consente l’isolamento dei pazienti, non ci sono, al momento, delle esigenze per chiudere. L’Asp di Siracusa è stata informata, è in contatto con i responsabili di Sant’Angela Merici”.
Dopo i sei casi che si sono registrati negli ultimi giorni, oggi un nuovo operatore del 118 è risultato positivo al tampone, per cui, come previsto dai protocolli, è stato messo in quarantena, contestualmente sono sotto osservazione le altre persone entrate in contatto con lui, tra cui familiari, pazienti e colleghi.
E’, però, esplosa la polemica sulla distribuzione dei pazienti all’ospedale di Siracusa. “Il Governo dica ai siciliani qual è la reale situazione delle terapie intensive dell’Isola perchè forse ci stanno nascondendo qualcosa”. Lo dice a Blog Sicilia Giovanni Cafeo, parlamentare di Italia Viva e Segretario della III Commissione ARS Attività Produttive. Cafeo, siracusano, evidenzia come nella sua provincia in questi giorni stiano arrivando pazienti provenienti da altri ospedali delle province vicine, fra cui Catania. Una fatto che fa sorgere al parlamentare alcuni dubbi su quanto sostenuto dall’assessore Razza circa la tenuta del sistema sanitario regionale e sul numero dei posti di terapia intensiva.
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