Non si arresta la curva del contagio nel Siracusano e stando ai dati dell’Asp, diffusi dal Comune del capoluogo, sono 235 i positivi in città,  762  in tutto il territorio della provincia. “Si è registrato – dice il sindaco di Siracusa, Francesco Italia –  un incremento di 21 positivi ma ci sono 3 guariti, 530 i tamponi processati”.

Nelle ultime ore è esploso il contagio in un centro di riabilitazione, Sant’Angela Merici, tra i più noti in città: positivi alcuni operatori che, come prevedono i protocolli sanitari, dopo l’esito del tampone sono andati in isolamento ma sono sotto osservazione le persone entrate a contatto con loro, tra cui i familiari, colleghi e pazienti.

A Francofonte, a nord di Siracusa, il sindaco Daniele Nunzio Lentini, a causa di alcuni casi positivi, ha disposto la chiusura di due plessi scolastici, l’istituto comprensivo Alighieri e la scuola materna Regina Elena. A Carlentini, sempre nell’area settentrionale del Siracusano, gli agenti della Polizia municipale hanno denunciato due persone che, pur in quarantena obbligatoria, sono stati sorpresi fuori dalle proprie abitazioni. Il sindaco di Canicattini, Marilena Miceli, per frenare la curva del contagio ha deciso di chiudere per tre giorni gli uffici del Comune.

Ma si attende in queste ore cosa conterrà il nuovo Dpcm. Sicilia zona verde o zona arancione? E’ questo il rompicapo sul quale tutti i siciliani si arrovellano da ieri sera o stamani al massimo, da quando cioè, è stato firmato il nuovo dpcm con le misure che scattano da domani. Una differenza non da poco perché da questa definizione dipenderà l’apertura, domani, di molte attività. I 21 parametri presi in esame per determinare le zone in Italia sono tali da relegare l’isola in una posizione borderline. Insomma la Sicilia è esattamente nella linea di demarcazione fra verde e arancione.A relegarci in zona arancione e dunque a stabilire misure più restrittive sarebbe la situazione epidemiologica con un numero di contagi crescente e un indice Rt ovvero di trasmissibilità del virus che rasenta il livello 1,5. A darci, invece, respiro è la situazione del riempimento ospedaliero. Nonostante le lunghe code ai pronto soccorso non si è raggiunto il 40% di utilizzo dei posti disponibili in area covid.