Siracusa è tra le città italiane in cui sarà avviata la sperimentazione della ozonoterapia per la cura dei pazienti affetti dal covid19. La scelta dell’azienda sanitaria universitaria Friuli centrale è caduta sulla città siciliana e nella mattinata di oggi c’è stata la consegna dell’apparecchiatura. Al progetto partecipano l’Unità operativa Terapia del Dolore dell’Asp di Siracusa, il reparto Malattie Infettive, il Fondo sociale ex Eternit e Federfarma provinciale.
“Siamo grati – dichiara il direttore generale dell’Asp di Siracusa Salvatore Lucio Ficarra – al Consiglio direttivo del Fondo sociale ex Eternit presieduto da Astolfo Di Amato e al presidente provinciale di Federfarma Salvatore Caruso che insieme hanno pensato a questa importante donazione che sarà utilizzata, come previsto da protocollo, su pazienti positivi al covid19. La procedura rientra in uno studio multicentrico nazionale che ha riconosciuto Siracusa, insieme a Catania e referenti in Sicilia, come centro di sperimentazione grazie alla collaborazione tra il reparto Malattie Infettive dell’ospedale Umberto I di Siracusa e l‘Unità operativa Terapia del Dolore dell’ospedale Rizza. Il protocollo di studio ha già ottenuto il parere favorevole del Comitato Etico Catania 2 nella seduta del 28 aprile scorso. Il Centro coordinatore è l’Azienda Sanitaria Universitaria Friuli Centrale che ha individuato il responsabile dell’Unità operativa Terapia del dolore della nostra Azienda Marilina Schembari quale sperimentatore locale”.
“A nome del Fondo Sociale ex Eternit – aggiunge Ezechia Paolo Reale – non posso che esprimere particolare soddisfazione. L’acquisto di questo nuovo apparecchio di ozonoterapia, da utilizzare per il trattamento di pazienti positivi Covid-19, pone Siracusa capofila in Sicilia, insieme a poche altre in tutta Italia, in questo percorso sperimentale innovativo ed efficace. Una conferma del buon operato dei nostri medici, di cui dobbiamo essere orgogliosi, e di tutta la struttura medica dell’Umberto I che ha dimostrato di essere all’altezza del difficile momento”.
“Federfarma Siracusa – dichiara il presidente provinciale Salvatore Caruso – fedele ai suoi valori di solidarietà e fiducia nella comunità scientifica, ha voluto fare la sua parte e collaborare all’acquisto di questo macchinario che permetterà di svolgere un lavoro di ricerca importante, necessario per evitare che si ripeta una crisi gravissima come quella vissuta in questi mesi. L’auspicio mio e di tutti i miei colleghi farmacisti, che non dimentichiamolo, sono stati in prima linea in queste durissime settimane, è che grazie al comportamento responsabile della popolazione e al valore indispensabile della ricerca si possa in breve considerare superata questa patologia”.
A spiegarne l’utilità è la responsabile dell’Unità operativa Terapia del Dolore Marilina Schembrari: “La valutazione della letteratura in materia, della pregressa esperienza cinese e dei risultati incoraggianti osservati sui primi pazienti trattati in Italia a Brescia, Roma e Udine, hanno identificato un miglioramento delle condizioni cliniche di pazienti affetti da Covid 19, in specifiche fasi di malattia, fino alla dimissione precoce, dopo trattamento adiuvante con ozono sistemico rispetto alla sola terapia farmacologica. Gli effetti biologici di questo gas, quando somministrato tramite Gaet sono ampiamente dimostrati da numerosi studi in molti stati patologici, specie dolorosi, come la Fibromialgia e l’Artrite reumatoide. In particolare la procedura consiste nel prelievo di sangue e successiva reinfusione endovenosa dopo adeguata miscelazione con il gas estemporaneamente prodotto con apparecchiatura certificata. L’effetto di un ciclo di sedute migliora la capacità di trasporto dell’ossigeno nell’organismo, esercita una azione immunomodulante, antiedemigena e antitrombotica. L’azione antibatterica e antivirale è confermata dal Ministero della Sanità dal 1993. Inoltre ha azione sugli scambi metabolici e sull’aggregabilità piastrinica, effetti idonei a contrastare la patologia Covid 19 e frenare la cascata “citochinica” che culmina nella patologia tromboembolica. Anche Siracusa ha intrapreso questo percorso sperimentale che utilizza tale tecnica aggiuntiva ai trattamenti farmacologici su pazienti in varie fasi di malattia. Superata la fase acuta, tocca occuparsi dei pazienti cronici dato che almeno il 30% dei guariti da Covid 19 sviluppa problemi respiratori cronici. Si sta pensando di tracciare percorsi terapeutici per questi pazienti, utilizzando nuovi protocolli sempre da realizzare in multicentrico”.
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