I carabinieri di Augusta hanno arrestato un 35enne poiché ritenuto responsabile di maltrattamenti ed atti persecutori ai danni della ex convivente. Si sarebbe reso responsabile di questi comportamenti nonostante fosse agli arresti domiciliari con il divieto, tra l’altro, di comunicare con la donna, violando tutti gli obblighi imposti dall’Autorità giudiziaria.

Le minacce sui social

Le indagini dei Carabinieri hanno permesso di appurare come l’uomo avrebbe continuava a molestare ed a compiere atti persecutori nei confronti della sua ex compagna, riuscendo anche ad accedere abusivamente ai suoi profili social ed a mandarle messaggi con fotografie dal chiaro intento intimidatorio.

Gli accertamenti

Gli investigatori, dopo aver raccolto tutti i riscontri ed appurando che l’uomo, con la sua oppressiva e costante presenza, aveva procurato uno stato di perenne agitazione nei confronti della vittima, hanno trasmesso una relazione al Tribunale  che, valutando gravi i comportamenti del 35enne, ha emesso una misura cautelare, disponendo per il
l’uomo la custodia in carcere.

In carcere

I carabinieri lo hanno raggiunto nella abitazione per trasferirlo nel carcere di Cavadonna.

Stalking ad Avola

Non sopportava l’idea che la sua ex fidanzata l’avesse lasciato e quando ha saputo della sua nuova relazione è andato su tutte le furie.

Divieto di avvicinamento

E così un presunto stalker di 25enne, avolese, avrebbe deciso di trasformare in un incubo le vite della coppia, secondo quanto emerge nella ricostruzione della polizia, che ha emesso un divieto di avvicinamento alle vittime a carico del giovane.

Stalking alle vittime

Il 25enne avrebbe pedinato i due, facendogli sentire la sua presenza ingombrante ma a quanto pare avrebbe inondato di messaggi la donna, che spaventata come il nuovo fidanzato, avrebbe deciso di rivolgersi alla polizia.  “L’uomo è ritenuto responsabile di atti persecutori e minacce nei confronti dell’ex compagna e dell’attuale compagno di quest’ultima e per tale motivo gli è fatto divieto di avvicinarsi ai luoghi frequentati dalle persone offese” spiegano dalla Questura di Siracusa.