L’Asp di Siracusa ha realizzato un ambulatorio medico a Cassibile a disposizione dei braccianti agricoli stranieri che vivono nella baraccopoli, alle porte del centro abitato del quartiere a sud di Siracusa. Un servizio dopo gli allarmi sollevati dalla popolazione, che si è rivolta al prefetto di Siracusa, per via degli assembramenti in quella struttura, peraltro abusiva, dove dormano e mangiano oltre 300 migranti, impegnati nella raccolta della patata in alcune aziende agricole della zona. L’ambulatorio, come spiegato dall’Asp, è aperto da lunedì al venerdì, dalle ore 16 alle ore 19.

“I medici saranno affiancati dai mediatori culturali iscritti all’Albo dei mediatori aziendali –spiega la responsabile dell’Ufficio stranieri Lavinia Lo Curzio – al fine di agevolare il rapporto medico paziente (anamnesi, sintomatologia, posologia dei farmaci) e di realizzare opportune azioni di comunicazione e informazione, anche attraverso il supporto di materiale informativo multilingue, sulle misure igienico-sanitarie e comportamentali da adottare per evitare il contagio da Covid-19”.

“L’attività ambulatoriale dedicata ai migranti si è rivelata, già in passato, positiva anche in termini di una notevole diminuzione degli accessi impropri alle strutture di II livello e ai Pronto Soccorso – dichiara il direttore generale dell’Asp di Siracusa Salvatore Lucio Ficarra assieme ai direttori sanitario e amministrativo Anselmo Madeddu e Salvatore Iacolino-.Considerata la particolare condizione di fragilità e marginalità socio-economica degli utenti, l’ambulatorio è stato dotato di presidi farmaceutici di prima necessità forniti dalla Farmacia territoriale aziendale, su richiesta dei medici dell’Ufficio Territoriale Stranieri. Allo scopo di sviluppare una più efficace azione preventiva nei confronti della comunità dei migranti, in collaborazione con l’Assessorato al Dialogo Interculturale del Comune di Siracusa e le Associazioni del territorio che già da tempo si occupano di immigrazione,verrà svolta periodicamente attività di assistenza all’interno degli insediamenti, centrata sulle misure di prevenzione dell’epidemia da Covid-19. Le attività poste in essere, nell’ambito di specifiche linee di intervento richieste dall’Ufficio Speciale Immigrazionedell’Assessorato Regionale della Famiglia, delle Politiche Sociali e del Lavoro alle Aziende sanitarie con l’attivazione di azioni per il contenimento dell’emergenza epidemiologica,  rappresentano soltanto il primo passo di una progettualità più ampia che comprende anche l’utilizzo di una unità mobile di assistenza che, non appena sarà finanziata, rafforzerà l’azione di prevenzione e cura di questa Azienda nei confronti dei migranti”.

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