Erano stati arrestati dagli agenti della Squadra mobile di Siracusa, con l’accusa di estorsione ed usura,  Massimiliano Listo, 37 anni e Pasqualino Di Mari, 36 anni, ma ieri, al termine del processo di primo grado, i giudici del tribunale di Siracusa hanno assolto i due imputati. Il pm di Siracusa, nella sua requisitoria,  ha chiesto la condanna per entrambi alla pena di 2 anni e 6 mesi di reclusione, contrariamente agli avvocati difensori, Junio Celesti e Natale Perez, che, invece, hanno sollecitato l’assoluzione.

Una vicenda complessa quella in cui sono rimasti coinvolti i due imputati, denunciati nel febbraio del 2012, da un imprenditore edile che, secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, si sarebbe presentato al palazzo della Questura svelando di essere caduto nelle mani dei due imputati, da cui avrebbe ottenuto un prestito di 20 mila euro, ricevuto in due soluzioni. Nella tesi degli agenti della Squadra mobile, a distanza di un anno, la vittima avrebbe consegnato, in diverse soluzioni, circa 28 mila e 500 euro, sotto forma di interessi.

Inoltre, per gli inquirenti,  l’imprenditore sarebbe stato costretto a corrispondere agli imputati 300 euro per ogni giorno di ritardo  nel saldo del debito, addirittura gli agenti della Squadra mobile di Siracusa sostennero che Listo e Di Mari  avrebbero esercitato minacce e pressioni “per costringere la vittima ad alienare un terreno di sua proprietà per saldare il debito. Ed  in un’occasione, si aveva modo di riscontrare che la vittima era stata malmenata”. A quel punto, i poliziotti convinsero l’imprenditore ad incontrare i due per la consegna del denaro, circa 2000 euro, ed in effetti, dopo lo scambio, avvenuto in viale Tunisi, nella zona nord della città, Listo e Di Mari furono arrestati e condotti in carcere. La difesa, nel corso del processo, ha sostenuto un’altra tesi, cioè che gli imputati fossero vittima di una truffa, organizzata dallo stesso imprenditore. Secondo gli avvocati, avrebbe ceduto ai loro clienti degli assegni a vuoto.

 

 

 

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