• Processo per una estorsione ai danni di commerciante di Siracusa
  • Alla sbarra due presunti esponenti del clan Bottaro-Attanasio
  • La vittima è un testimone di giustizia

Sono stati rinviati a giudizio  Luciano De Carolis e Andrea Fortuna, entrambi siracusani, accusati di estorsione aggravata dal metodo mafioso ai danni di un commerciante di auto e moto siracusano.

Il gup

La decisione è stata presa dal giudice per le udienze preliminari del Tribunale di Catania al termine dell’udienza al palazzo di giustizia e dopo che i  magistrati della Direzione distrettuale antimafia di Catania aveva chiesto il processo per i due odierni imputati. La vittima è Marco Montoneri, testimone di giustizia, le cui denunce hanno permesso di condannare, in via definitiva, 7 esponenti del clan Bottar-Attanasio, la cosca egemone a Siracusa.

La vicenda

Le indagini, coordinate dai pm Alessandro La Rosa e Alessandro Sorrentino, hanno avuto inizio dopo la denuncia della vittima, che vive in una località segreta, al quale, secondo la sua ricostruzione, i due indagati avrebbero sottratto uno scooter, uno Scarabeo 50.

Il ruolo di De Carolis

Per i magistrati della Dda di Catania, l’aggravante mafiosa scaturirebbe dall’appartenenza di De Carolis al clan Bottaro-Attanasio. De Carolis è indagato, insieme al presunto boss, Alessio Attanasio, in un altro procedimento giudiziario, relativo all’omicidio di Angelo Sparatore ammazzato con sei colpi di pistola il 4 maggio del 2001 in via Gaetano Barresi, nel rione popolare della Mazzarrona.

Una vicenda  che ha avuto una forte accelerazione soprattutto dopo le rivelazioni di un pentito, Salvatore Lombardo, detto Puddisino, ex componente del clan mafioso Bottaro-Attanasio. Si è autoaccusato dell’omicidio, commesso, secondo la sua ricostruzione, insieme a Luciano De Carolis su ordine di Alessio Attanasio.

La difesa

La difesa di De Carolis, assistito dall’avvocato Sebastiano Troia, rigetta la tesi della Procura di Catania, affermando che il suo assistito non è mai entrato in possesso di uno Scarabeo 50. Anzi, avrebbe lasciato al commerciante 500 euro per avere una motoape da utilizzare per un’attività economica, un negozio per la vendita di carne riconducibile alla sua famiglia. Ma quel mezzo, nella tesi della difesa, non lo avrebbe mai avuto.

Un altro procedimento

Un paio di mesi fa, in un procedimento analogo, il gup del Tribunale di Catania ha disposto il rinvio a giudizio Adelfio De Luca, 47 anni, Salvatore Salamone, 51 anni, entrambi di Lentini  ritenuti dai magistrati della Procura distrettuale antimafia di Catania esponenti del clan Nardo di Lentini,  e Agostino Affatigato, 61 anni, palermitano. Sono accusati di concorso in estorsione aggravata dal metodo mafioso ai danni di Montoneri.

 

 

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