Un incendio di vaste proporzioni è scoppiato all’interno di rimessaggio di barche, ad Augusta, nel Siracusano. Sono venti i natanti divorati da un rogo, originatosi in mattinata, su cui stanno operando i vigili del fuoco del comando provinciale di Siracusa. Sono 5 le squadre impegnati negli interventi di spegnimento delle fiamme ma non sono ancora chiare le cause che le hanno scatenate.
Le indagini
Sono state avviate le indagini per accertare se si tratta di un’azione dolosa. Sul posto ci sono le forze dell’ordine, tra cui polizia e carabinieri, che, insieme ai pompieri, stanno raccogliendo degli elementi in grado di accertare quanto accaduto. Nella zona ci sono delle telecamere di sicurezza che potrebbero dare delle indicazioni ben precise agli inquirenti.
L’incendio al negozio
Non si ferma, comunque, la striscia di incendi ad Augusta, poco più di una settimana un rogo, di matrice dolosa, ha danneggiato un’attività commerciale.
Ipotesi racket
Per gli inquirenti, coordinati dai magistrati della Procura di Siracusa, resta da chiarire la chiave di lettura del messaggio, se, insomma, collegarlo al racket delle estorsioni.
Le intimidazioni a Siracusa
Sono tornate le intimidazioni anche Siracusa con le esplosioni delle bombe. L’ultima deflagrazione è avvenuta ai danni di negozio, specializzato nella vendita di marijuana light, che si trova in via Misterbianco, a ridosso di viale dei Comuni, al centro in questi ultimi mesi di episodi inquietanti.
L’esplosione ha anche causato il danneggiamento di alcune auto in sosta. Qualche giorno prima, un’altra bomba aveva danneggiato 4 auto ed il portone di una palazzina in via Pietro Novelli.
Nelle settimane precedenti, un altro ordigno era esploso a poca distanza dal negozio in via Misterbianco: in quella circostanza, l’intimidazione fu rivolta al proprietario di un’officine mentre un paio di mesi fa venne colpito in viale dei Comuni, a ridosso di via Misterbianco, un negozio di fiori.
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