E’ sempre più rovente lo scontro politico sulla questione dei 43 migranti sbarcati ad Augusta, 8 dei quali sono risultati positivi al Covid19. Rino Piscitello, coordinatore nazionale di Unione dei Siciliani – Sicilia Nazione, il movimento del vicepresidente della Regione, Gaetano Armao, accende i riflettori sui protocolli di sicurezza nelle operazioni di sbarco e polemizza sulla circostanza che i risultati dei tamponi non sono stati attesi a bordo della nave ma nelle ore successive, creando una situazione ad alto rischio per la salute pubblica.

“Qualcuno ha scelto con estrema leggerezza di portare – sostiene Rino Piscitello – gli immigrati in una struttura di Testa dell’Acqua (contrada abitata e nella quale insistono comunque strutture ricettive di agriturismo) nel territorio di Noto e il nome della cittadina barocca è finita su tutta la stampa nazionale come luogo di contagio. Appare evidente che qualcuno a Roma o per conto di Roma ha compiuto errori madornali. Non sappiamo se è stato il Ministro dell’Interno, gli alti dirigenti del Ministero o, per loro conto, il Prefetto di Siracusa. L’unica cosa certa è che qualcuno deve pagare per tali errori che hanno procurato un danno enorme al turismo a Noto e nell’intera Sicilia. Chi ha sbagliato deve essere rimosso dalle sue funzioni”.

Il coordinatore nazionale di Unione dei Siciliani – Sicilia Nazione  solleva anche la questione del danno, soprattutto di immagine, arrecato a Noto. “E soprattutto i migranti devono essere al più presto – dice Piscitello – trasferiti in strutture di luoghi non turistici e a spese del Governo nazionale va fatta una campagna pubblicitaria di sostegno al turismo a Noto e in Sicilia. Ci si organizzi rapidamente. Una settimana al massimo. Se sabato 11 luglio gli immigrati saranno ancora in territorio di Noto, non credo che sarà possibile impedire aicittadini della zona di esprimere proteste sempre più determinate”.

Ieri, il M5S aveva invece attaccato duramente il Presidente della Regione, scaricando a lui, le responsabilità sulla vicenda.  “Ricordiamo peraltro al presidente della Regione che in questi giorni – dicono Ficara e Scerra –  si sono registrati alcuni contagi in Sicilia, tutti importati da persone venute in visita da altre località fuori Sicilia. In quel caso non si sono lanciati allarmi, forse per mascherare le lacune del governo regionale sulla materia. Non è con facili slogan contro questo o quello che dimostra di avere la situazione sotto controllo. Anzi. I siciliani meritano sicurezza e non paure servite con troppa leggerezza da chi ha la responsabilità della salute pubblica”.

Ma Musumeci ha rispedito al mittente le critiche. “Chiedo al ministro dell’Interno di attuare un diverso Protocollo di gestione perché nessuno può permettersi che le nostre città finiscano in pasto alla comunicazione negativa solo per aver deciso di non attendere i risultati dei tamponi a bordo o, come continua a  chiedere la Sicilia, individuando altre navi per la quarantena obbligatoria. Abbiamo pagato – prosegue il presidente – un prezzo troppo alto per rendere pubblicità negativa al nostro territorio, il cui turismo va accompagnato alla ripresa. Chiedo e pretendo maggiore attenzione. Al momento abbiamo città sicure, a partire proprio da Noto, e ci siamo dedicati al protocollo “SiciliaSiCura” con grande impegno per tutelare il turismo e i nostri cittadini. Nessuno può e deve metterci a rischio”