• Gli ispettori del ministero della Salute si sono recati all’ospedale di Siracusa ed alla base di Augusta
  • Una visita legata alla morte del militare morto dopo la somministrazione del vaccino
  • Non sarebbero emerse anomalie nella conservazione delle dosi di vaccino

Si sono recati all’ospedale Umberto I di Siracusa e successivamente alla base militare di Augusta gli ispettori inviati dal ministero della Salute dopo la morte di Stefano Paternò, il 43enne marinaio deceduto il 9 marzo qualche ora dopo l’inoculazione di una dose del vaccino AstraZeneca.

Catena del freddo

Nella struttura sanitaria ci sono i vaccini per la popolazione dell’intera provincia di Siracusa, per cui l’obiettivo degli ispettori era di verificare la catena del freddo ma non sarebbero state rilevate delle anomalie.

Autopsia sul militare

E’ durata oltre 3 ore l’autopsia sul corpo di Stefano Paternò, 43 anni, eseguita sabato sera nei locali dell’ospedale Cannizzaro di Catania.

Riserbo sull’autopsia

C’è il massimo riserbo sull’esito dell’esame, eseguito nella camera mortuaria dell’ospedale Cannizzaro di Catania da 4 consulenti nominati dai magistrati siracusani, il Procuratore, Sabrina Gambino ed il sostituto, Gaetano Bono, che conducono l’inchiesta.

Esiti degli esami istologici

Un primo passo per ricostruire le ultime ore di vita del militare saranno i risultati dei test istologici che, come fanno sapere dalla Procura, potranno essere noti entro 20 giorni.

Un caso ad Agrigento

Ancora una morte sospetta in seguito alla somministrazione del vaccino anti-Covid, AstraZeneca,su cui indagherà la Procura di Agrigento. Il caso riguarda un 52enne di Licata, operatore sanitario in servizio presso una casa di riposo di Palma di Montechiaro.

Il decesso dopo alcuni giorni dalla dose

L’uomo è deceduto alcuni giorni dopo che gli era stata inoculata la prima dose di vaccino anti-Covid, AstraZeneca. Il 52enne qualche giorno si sarebbe sentito male nella sua abitazione e i familiari lo hanno portato all’ospedale “San Giacomo d’Altopasso” di Licata, dove i medici, a causa delle gravità delle sue condizioni, hanno optato per il suo trasferimento in elisoccorso al Policlinico di Palermo, dove purtroppo è morto per un’emorragia cerebrale.

Escluso nesso di causalità

“Non vi sono, allo stato, elementi per affermare che la morte sia correlata a reazioni al vaccino. L’operatore sanitario cinquantunenne peraltro aveva assunto altri farmaci per altro tipo di problematiche sanitarie. Sono comunque in corso doverosi accertamenti di carattere preliminare”. Così la Procura di Agrigento. “Al di là della circostanza che sia morto per verosimile emorragia cerebrale e che nel mese di febbraio fosse stato sottoposto al vaccino Pzifer in quanto operatore sanitario, non vi sono allo stato elementi per affermare che la morte sia correlata a reazioni al vaccino” sottolinea la Procura di Agrigento.

 

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