• La polizia ha arrestato un siracusano accusato di stalking nei confronti di una donna di Palermo
  • L’uomo, 36 anni, ha minacciato la vittima dopo la fine della relazione sentimentale
  • La donna è rimasta vittima di attacchi di panico
  • L’ex fidanzato è stato condotto in carcere

Gli agenti della Squadra mobile di Siracusa hanno eseguito una misura cautelare in carcere, disposta dal gip del Tribunale di Palermo, nei confronti di un siracusano di 36 anni, con precedenti penali, accusato di atti persecutori  nei confronti dell’ex fidanzata, una donna di Palermo di 32 anni.

La vicenda

I fatti, secondo quanto sostenuto dalla polizia, si sono svolti nel capoluogo siciliano e in un paese della provincia palermitana alcuni mesi fa.  Le indagini, svolte anche dal Commissariato centro della Questura di Palermo, hanno evidenziato come l’uomo, nel corso della relazione sentimentale, avrebbe tenuto un comportamento violento,  volgare e morbosamente geloso capace di creare alla vittima “un perdurante stato d’ansia causato dalle numerose occasioni in cui l’arrestato molestava e minacciava la donna arrivando anche a danneggiarne l’autovettura” spiegano dalla Questura di Siracusa.

Le paure della donna

Questi atteggiamenti violenti sarebbero stati tenuti sia nel corso della relazione che, soprattutto, dopo la fine della relazione sentimentale, al punto che la donna sarebbe stata vittima di attacchi di panico nonché in preda al terrore. L’uomo, come disposto dal Tribunale di Palermo, è stato condotto in carcere.

La condanna per un ex fidanzato

Nei giorni scorsi, il gup del tribunale di Siracusa, Francesco Alligo, ha condannato a 2 anni e 4 mesi di reclusione Emanuele Montalto, 48 anni, siracusano, detto “burattino”, per stalking e maltrattamenti ai danni della sua compagna e dei familiari della donna. E’ stata la stessa vittima, dopo gli atteggiamenti aggressivi e violenti imputati al 48enne, a presentare una denuncia agli agenti di polizia che hanno aperto un’indagine, sfociata poi nel procedimento giudiziario. L’uomo, difeso dall’avvocato Junio Celesti, ha chiesto di essere sottoposto al rito abbreviato ed al termine della requisitoria il pm aveva sollecitato una condanna più pesante, pari a 3 anni e 4 mesi di reclusione.