“Da una prima sommaria ricostruzione non si rileva alcuna responsabilità ascrivibile al personale medico del
Pronto soccorso”. Lo afferma il direttore sanitario dell’ospedale Umberto I di Siracusa Rosario Di Lorenzo in relazione alla morte avvenuta in ospedale di una donna, Rosetta Pecorella. Il marito della vittima, Rosario Gennaro ha mosso delle critiche al personale della struttura ospedaliera che ha preso in cura la consorte, entrata al Pronto soccorso il 9 settembre scorso.  L’uomo ha anche sostenuto che la moglie è stata lasciata in corsa.

“Dai primi accertamenti eseguiti è stato riscontrato che la paziente, giunta in Pronto soccorso in condizioni critiche importanti, non è mai stata lasciata in corsia – dice il direttore sanitario dell’ospedale Umberto I di Siracusa Rosario Di Lorenzo –  bensì è stata sempre strettamente monitorata nella sala adibita al trattamento dei Codici Rossi dove è stata sottoposta a tutti gli opportuni esami clinico-diagnostici e alle terapie e, successivamente, trasferita al reparto di Pneumologia dove è stata presa in carico dai sanitari. I familiari sono stati resi partecipi delle condizioni della paziente interloquendo personalmente con i medici del Pronto soccorso e del reparto.  Purtroppo le condizioni cliniche della paziente si sono repentinamente aggravate nel pomeriggio del giorno successivo al ricovero nonostante le opportune terapie. In deroga alle disposizioni, dopo la esecuzione con referto negativo per Covid-19, è stata ammessa, viste le condizioni gravi di non autonomia, anche la presenza della badante”.

“Comprendiamo il dolore dei familiari, al quale ci associamo – aggiunge il direttore sanitario Di Lorenzo –. Da
una prima sommaria ricostruzione non si rileva alcuna responsabilità ascrivibile al personale medico del
Pronto soccorso che ha fatto tutto il possibile, gestendo il caso secondo le linee guida aziendali e ottenendo,
oltretutto, in una prima fase, un considerevole miglioramento delle condizioni cliniche di una paziente
complessa e provata purtroppo da una così importante patologia. Lo stesso dicasi dell’assistenza nel reparto
di Pneumologia sia dal punto di vista professionale che relazionale”.