Gli agenti di polizia di Siracusa hanno arrestato un 26enne, di origini serbe, autore di un pestaggio ai danni della sua ex compagna. E’ accaduto nelle ore scorse a Siracusa, in una palazzina della zona nord della città, dove vive la donna, 30 anni, che, dopo la separazione con il giovane è entrata in un tunnel di paura.
Ex compagna picchiata
E’ stata lei a chiedere l’intervento dei soccorsi perché l’ex fidanzato sarebbe tornato alla carica, in effetti l’indagato, che sarebbe ossessionato all’idea di una nuova relazione della trentenne, aveva brutte intenzioni. L’avrebbe picchiata e quando sono arrivati gli agenti delle Volanti, il 26enne avrebbe aggredito gli stessi poliziotti, per questo è stato denunciato per oltraggio, resistenza e minacce a pubblico ufficiale.
Ai domiciliari
Su disposizione dell’autorità giudiziaria, l’arrestato è stato posto ai domiciliari in attesa del rito per direttissima.
Fenomeno in crescita
Quello delle violenze alle donne è un fenomeno in crescita nel Siracusano, come svelato nei mesi scorsi dal Capo di gabinetto della Questura di Siracusa. Nelle settimane scorse, gli stessi agenti delle Volanti di Siracusa hanno allontanato dalla casa di famiglia un uomo di 52 anni, siracusano, autore di violenze ai danni della moglie e dei figli minori. Deve rispondere di violenza e minacce aggravate.
Padre e marito violento condannato
I carabinieri di Francofonte, nel Siracusano, hanno arrestato un 46enne condannato in via definitiva ad un anno e 9 mesi di reclusione per maltrattamenti ai danni della moglie e del figlio. I militari hanno eseguito un ordine di esecuzione emesso dal Tribunale di Sorveglianza presso la Corte di Appello di Catania.
La vicenda
Secondo quanto emerge nella ricostruzione dei carabinieri, l’uomo, fino al 2010 ha tenuto un comportamento violento nei confronti dei propri familiari: il figlio, all’epoca dei fatti, era un minorenne. E dopo alcune segnalazioni, è scattata un’indagine finita poi al palazzo di giustizia. Ne è scaturito un processo che ha avuto il suo epilogo con la condanna. L’arrestato è stato accompagnato nella sua abitazione, agli arresti domiciliari, dove sconterà la pena.
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