I carabinieri di Rosolini hanno arrestato un 31enne avolese per atti persecutori ai danni della ex compagna. La donna ha trovato il coraggio di denunciare ai militari il comportamento molesto dell’uomo che consisteva in centinaia di chiamate e messaggi giornalieri e in veri e propri appostamenti sotto la sua abitazione.

I messaggi ed i pedinamenti

L’atteggiamento del suo ex, l’hanno costretta a cambiare le proprie abitudini di vita per scampare alle pressioni insistenti ed ossessive. L’intervento dei carabinieri, coordinati dalla Procura della Repubblica di Siracusa, ha quindi interrotto questa spirale di violenza psicologica con l’arresto dell’uomo che è stato condotto nella sua abitazione ai domiciliari.

L’appello dei carabinieri alle vittime

“L’attenzione verso questi reati gravissimi e odiosi è sempre molto alta e le relative indagini sono una priorità per l’Arma dei Carabinieri che invita tutte le vittime a denunciare senza esitazione” fanno sapere dal comando dei carabinieri di Siracusa.

Fenomeno preoccupante nel Siracusano

Sono praticamente giornalieri gli interventi delle forze dell’ordine contro mariti o compagni violenti.  Nei giorni scorsi, gli agenti delle Volanti di Siracusa hanno allontanato dalla casa di famiglia un uomo di 52 anni, siracusano, autore di violenze ai danni della moglie e dei figli minori. Deve rispondere di violenza e minacce aggravate.

I poliziotti si sono presentati nella loro abitazione, in via delle Orchidee, dopo una richiesta di intervento per una violenta lite familiare. L’uomo, ha opposto resistenza nei confronti dei poliziotti intervenuti prendendo a calci la volante, per cui è stato denunciato anche per i reati di resistenza a pubblico ufficiale e danneggiamento ai beni dello Stato.

Padre e marito violento condannato

I carabinieri di Francofonte, nel Siracusano, hanno arrestato un 46enne condannato in via definitiva ad un anno e 9 mesi di reclusione per maltrattamenti ai danni della moglie e del figlio. I militari hanno eseguito un ordine di esecuzione emesso dal Tribunale di Sorveglianza presso la Corte di Appello di Catania.

La vicenda

Secondo quanto emerge nella ricostruzione dei carabinieri, l’uomo, fino al 2010 ha tenuto un comportamento violento nei confronti dei propri familiari: il figlio, all’epoca dei fatti, era un minorenne. E dopo alcune segnalazioni, è scattata un’indagine finita poi al palazzo di giustizia. Ne è scaturito un processo che ha avuto il suo epilogo con la condanna.  L’arrestato è stato accompagnato nella sua abitazione, agli arresti domiciliari, dove sconterà la pena

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