La carenza di medici da impiegare nei Pronto soccorso ha messo con le spalle al muro le Asp siciliane. L’inserimento nei turni di dottori non specializzati allarma la Uil Fpl di Siracusa, per cui, di fronte ad una emergenza, disporre di medici non qualificati rischia di compromettere l’incolumità di chi si reca al Pronto soccorso per chiedere aiuto.
“Provvedimento che viola le norme”
“Dirigenti medici non in possesso delle specializzazioni occorrenti per poter accedere ai servizi assegnati nelle Unità Operative di Emergenza rappresentano una chiara violazione delle norme vigenti” spiegano il segretario generale Alda Altamore e il segretario con delega alla Sanità Eugenio Cosetta, invitano l’Asp a fare un passo indietro.
Pericolo per gli utenti
“Opportunamente nell’agosto 2022, il management Asp – spiegano i due sindacalisti – formalizzava avviso interno per supplire alla carenza di specializzazioni specifiche, secondo quanto previsto dalla legge, destinato ai Dirigenti medici in possesso di specializzazioni equipollenti. Inopinatamente oggi si arriva a disposizioni di servizio che coinvolgono indistintamente tutti i Dirigenti medici, senza alcuna considerazione rispetto alle specializzazioni, creando intuitive difficoltà ai Dirigenti Medici coinvolti ma, soprattutto, al cittadino che accede ai Pronto soccorso e potrebbe non trovarsi nelle condizioni di ricevere il massimo delle cure cui ha diritto”.
No a medici tappabuchi
La Uil Siracusa annuncia che diffiderà l’Asp Siracusa sulla questione. “A breve formalizzeremo – spiegano i due rappresentanti della Uil Fpl, il segretario generale Alda Altamore e il segretario con delega alla Sanità Eugenio Cosetta – una diffida e, certamente non ci fermeremo, sia nell’interesse dei Dirigenti Medici, che non possono essere certo utilizzati come quelli che tappano i buchi di una cattiva gestione della Sanità siciliana che, dobbiamo riconoscerlo, va ben al di là delle responsabilità del Management aretuseo, ma soprattutto nell’interesse dei cittadini che hanno tutto il diritto di aspettarsi pieno accesso alle cure di cui hanno bisogno in fase di emergenza”.
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