• Una dose del lotto del vaccino AstraZeneca ritirato dall’Aifa sarebbe stato somministrato al militare
  • Sulla vicenda c’è una inchiesta della Procura di Siracusa
  • I magistrati hanno disposto l’autopsia sulla salma

Una dose del lotto ABV2856 del vaccino AstraZeneca sarebbe stata somministrata a Stefano Paternò, il militare di 43 anni, in servizio ad Augusta ma residente a Misterbianco, morto il 9 marzo nella sua abitazione nelle ore successive alla somministrazione del farmaco.

Nelle scorse ore,  l’Agenzia italiana del farmaco Aifa ha deciso in via precauzionale di emettere un divieto di utilizzo di questo lotto su tutto il territorio nazionale e si riserva di prendere ulteriori provvedimenti, ove necessario, anche in stretto coordinamento con l’EMA, agenzia del farmaco europea. Ma non ci sono elementi per stabilire un nesso tra il decesso ed il vaccino.

Inchiesta della Procura

Sulle cause della morte del 43enne, è stata aperta un’inchiesta dalla Procura di Siracusa dopo l’esposto presentato dalla famiglia della vittima, che sospettano un collegamento tra l’inoculazione del vaccino e la scomparsa del 43enne, ma occorrerà l’autopsia, disposta dagli inquirenti, per avere una risposta sulla sorte del marinaio della Marina militare, originario di Corleone. Quella dose, secondo fonti investigative, è nella disponibilità della Procuratore Sabrina Gambino che coordina le indagini.

L’esposto della famiglia

Nella ricostruzione dei familiari, Stefano Paternò, avrebbe accusato un malessere a casa ma nessuno si sarebbe potuto immaginare che da lì a poco si sarebbe consumata la tragedia. “Immediatamente – si legge nell’esposto della famiglia del marinaio, rappresentata dagli avvocati Dario Seminara, Lisa Gagliano ed Attilio Indelicato – dopo la somministrazione il nostro congiunto, tornato nella sua casa di Misterbianco, accusava uno stato di malessere generale, caratterizzato da un rialzo febbrile: donde la somministrazione di Tachipirina 1000”.

“Accertare responsabilità”

I difensori del  marinaio, nel loro esposto, invitano la Procura “ad accertare se vi siano o meno responsabilità per azioni e/o omissioni connesse alla somministrazione del vaccino ai fini dell’individuazione e della sanzione degli eventuali responsabili del decesso di Stefano Paternò”. Va detto che, in molti casi,  la somministrazione di quella tipologia di vaccino comporta stati febbrili.

In Danimarca

La Danimarca ha, intanto, sospeso per precauzione l’uso del vaccino anti Covid-19 di AstraZeneca a causa di problemi di coagulazione del sangue in alcuni pazienti. Lo ha reso noto l’autorità nazionale danese per la salute.

La decisione, nel dettaglio, come spiegato in una nota, «segue le notizie di gravi casi di coaguli di sangue in persone vaccinate con il vaccino anti Covid-19 di AstraZeneca», aggiungendo comunque che «al momento non è stato determinato che ci sia un legame tra il vaccino e i coaguli di sangue».

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