Il sindaco di Avola, Luca Cannata, dopo le denunce dei 4 consiglieri di opposizione che gli attribuiscono la responsabilità nella decisione del Tar di Catania di bocciare la richiesta di gestione autonoma del servizio idrico, risponde mettendo sul tavolo la questione degli investimenti.

In sostanza, l’assemblea territoriale idrica (Ati), di cui fanno parte i sindaci del Siracusano,  ha accolto “le richieste del Comune dì Avola con l’inserimento degli investimenti per il miglioramento ed efficentamento delle condotte idriche e fognarie per 24 mln dì euro. Adesso attendiamo gli altri step da parte dell’Ati idrico per avere un servizio migliore per la città” dice Cannata.

Il giudizio del Tar

Secondo il sindaco di Avola, in merito alla sentenza del Tar di Catania, “si tiene a precisare che il tribunale ha accolto in sede cautelare l’eccezione avanzata dal Comune di Avola di incompetenza del Commissario ad acta dell’Ati ad emettere il provvedimento di diniego della richiesta di gestione in house proposta dall’amministrazione. Era questa la prioritaria esigenza del Comune”

“Passo avanti del Comune con Ati”

I 4 consiglieri di opposizione, Nuccio Inturri, Gaetano Sano, Antonino Amato e Sebastiano Rossitto, nella loro interrogazione, hanno chiesto se il sindaco “è pronto a tentare un rimedio giurisdizionale al tutto e a ricorrere in appello”.

” La successiva convalida – dice il sindaco Cannata – degli atti del commissario ad acta operata dal Presidente della Regione, così come il merito della istruttoria (peraltro ancora oggetto di decisione di primo grado), non alterano il risultato ottenuto dal Comune di rapportarsi oggi con un Ati più efficiente e sensibile alle richieste di miglioramento del servizio idrico prospettate dal Comune.

Si procede verso la gestione unitaria provinciale

Nel novembre scorso, l’assemblea territoriale idrica (Ati), composta dai rappresentanti dei 21 comuni della provincia, presieduta dal sindaco Francesco Italia, ha approvato  il Piano d’ambito. Un passo verso la gestione unitaria del servizio.