I carabinieri stanno chiudendo il cerchio attorno all’autore dell’agguato a colpi d’arma da fuoco avvenuto a Francofonte ai danni di D.F., 40 anni, centrato ieri sera in piazza Marconi, intorno alle 20,30, da 3 proiettili e ricoverato in ospedale a Lentini. La vittima, che non è in pericolo di vita, è stata colpita di striscio ad un braccio ed alla testa ma la ferita più seria ce l’ha al torace. Per i militari del comando provinciale di Siracusa, si tratterebbe di un agguato, probabilmente il quarantenne è stato colto di sorpresa, del resto non avrebbe risposto al fuoco e dai primi accertamenti balistici sembra che l’aggressore abbia usato una pistola di piccolo calibro.
Per risalire alle cause alla base della spedizione punitiva, gli inquirenti, coordinati dai magistrati della Procura di Siracusa, setacciano la vita privata del quarantenne, un uomo conosciuto dalle forze dell’ordine per via dei suoi precedenti penali. Dalle informazioni in possesso agli investigatori non è un personaggio legato alle cosche mafiose, non sarebbe un esponente del clan Nardo, la consorteria criminale dominante nella zona nord del Siracusano, tra Lentini, Francofonte e Carlentini, capace di gestire ogni attività illecita, dalle estorsioni al traffico di droga. Per questo motivo, i carabinieri tendono ad escludere un regolamento di conti in ambito mafioso e sono più concentrati su un conflitto nell’ambito della microcriminalità anche se sono al vaglio altre ipotesi, riconducibili alla sfera personale. Gli inquirenti, comunque, hanno sotto osservazione alcune persone, che gravitano negli ambienti frequentati dalla vittima, con i quali il quarantenne potrebbe avere avuto dei contrasti.
Una spallata alle indagini potrebbe darla certamente il ferito, che potrebbe aver visto l’uomo che gli ha sparato contro, del resto lo ha preso di fronte e non era notte fonda. Ci sarebbero pure le telecamere di sicurezza attorno alla zona in cui si è consumato l’agguato: i filmati potrebbero aver immortalato l’autore durante la sua azione o la sua fuga.
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