Vertice nella Prefettura di Siracusa per risolvere il problema delle tendopoli a Cassibile, allestite da braccianti agricoli stranieri che non hanno trovato posto nell’ostello in via dei Timi, alle porte della frazione.

La struttura, aperta nelle settimane scorse, ha una capienza di 110 posti, la cui gestione dal 9 maggio scorso è finanziata dall’assessorato regionale della Famiglia, delle Politiche sociali e del Lavoro. Gli accampamenti hanno creato allarme nella comunità di Cassibile per via di condizioni igieniche e sanitarie precarie ma queste case di fortuna spesso sono figlie del fenomeno del caporalato. Al termine dell’incontro, coordinato dal prefetto, Giusi Scaduto, sono state proposte delle soluzioni.

Il contributo alle aziende per gli alloggi

Tra queste l’azione di sensibilizzazione da parte delle istituzioni e delle parti sociali nei confronti delle aziende agricole che hanno sede in Comuni diversi da Siracusa, risultanti dai contratti di lavoro acquisiti per
l’accesso all’ostello” in modo che possano sfruttare il contributo di 100 euro deliberato dall’EBAT (ente bilaterale agricolo territoriale) per sistemare i migranti in altri alloggi.

Il fabbisogno della manodopera

Si è anche stabilito di avviare, in attesa del collegamento con la banca dati regionale, la sperimentazione della piattaforma realizzata dall’EBAT in modo da disporre, prima della prossima stagione di raccolta, sia del reale fabbisogno di manodopera da parte delle aziende sia della disponibilità dei lavoratori, anche stanziali.

Un contributo dei braccianti

Inoltre, è stato deciso di valutare, tra i requisiti per l’accesso a sistemazioni alloggiative messe a disposizione dall’Amministrazione pubblica, come l’ostello di Cassibile, un contributo a carico del lavoratore per le spese di funzionamento. Infine, è stato disposto di effettuare specifici controlli volti all’emersione delle irregolarità.

Le parole del prefetto

Il prefetto ha espresso “il più sentito ringraziamento ai presenti per l’impegno corale che continuano ad assicurare per il contrasto ad un fenomeno criminale assai complesso, di cui gli insediamenti spontanei rappresentano
solo una delle esecrabili manifestazioni”.

 

 

 

 

 

 

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