"Si tratta solo di un primo stanziamento" assicura il governatore ma intanto piovono dubbi sulla riforma da parte dei sindacati riuniti a Palermo

Il progetto nazionale rischia di fallire in Sicilia. Lo sostiene Tina Balì, segretaria nazionale della Flai Cgil.

Flai, Fai e Uil rivendicano da mesi l’attuazione del contratto regionale dei forestali e il reperimento delle risorse per lo svolgimento delle garanzie occupazionali.

I giudici amministrativi hanno respinto la richiesta di sospensiva dei diversi provvedimenti avanzata da un gruppo di dirigenti e funzionari del Consorzio di bonifica di Agrigento.

“Quando bisogna difendere le ragioni dei lavoratori e dei cittadini siciliani, abbiamo sempre buona memoria". Lo ha dichiarato il segretario regionale Uila Nino Marino, intervenendo a Ragusa nel corso del congresso territoriale dell’ organizzazione Uil di categoria.

“Su forestali e consorzi di Bonifica il governo regionale è in alto mare, manca una proposta concreta che tenga conto delle emergenze e preveda progetti concreti di riforma”

" I Consorzi di bonifica sono fondamentali per l’agricoltura siciliana, per l’economia dell’Isola, ma devono sopportare una condizione ormai cronica di instabilità segnata da decenni di commissariamenti, da una riforma varata più di tre anni fa e ancora inattuata, dalle incertezze sui crediti e i debiti degli enti”.

"I danni provocati dalla straordinaria siccità estiva e attuale - evidenzia Castagna - hanno compromesso tutti i comparti, si chiede pertanto un intervento a favore degli agricoltori (ad esempio sgravi contributivi o altre forme di agevolazioni)".

Riuscivano a sopravvivere perché, seppure precari, attingevano a diversi bacini lavorativi ma con l'approvazione dell'articolo 19 della Finanziaria regionale, questa possibilità gli è preclusa.

"Si preannuncia un'estate caldissima e la Regione che non sta garantendo il pagamento degli stipendi e il rinnovo degli stagionali”, lo dichiara Marco Falcone, vice capogruppo di Forza Italia all’ARS.

Adesso, anche attraverso la prossima riforma del settore, gli enti devono garantire servizi efficienti all’agricoltura e contribuire alla tutela del nostro territorio.

A Trapani e provincia nel 2015 l'acqua per irrigare un ettaro costava 34 euro quest'anno si spendono 98 euro. Un aumento esorbitante che ricade sugli agricoltori di una delle province più agricole della Sicilia.

Secondo Coldiretti, le spese esorbitanti della gestione dei consorzi di bonifica ricadono sugli agricoltori, che hanno visto aumentare il costo dell'acqua anche del 400 per cento.

Agrinsieme Sicilia esprime forte preoccupazione per le difficoltà denunciate dalle aziende agricole siciliane, difficoltà che al momento risultano attribuibili ad un rallentamento delle operazioni commerciali.

Le opere di tutela del territorio per evitare frane e allagamenti saranno curate dai consorzi di bonifica risparmiando, impiegando il personale esistente e mitigando i rischi di catastrofi

“Sui consorzi di bonifica è il tempo di una riforma strutturale dando attuazione alla riduzione del loro numero e rilanciando la funzione strategica dell’economia agricola siciliana”. Lo ha detto l’assessore regionale all’Agricoltura Antonello Cracolici.