Morto all'ospedale di Modica un imprenditore di 50 anni. Trovata una protesi che gli ha bucato l'intestino. L'aveva dopo il trapianto ad un rene avvenuto a Palermo 15 anni fa.

A New York, negli Stati Uniti d'America, è stato trapiantato un rene cresciuto in un maiale in una donna con la morte cerebrale.

I pazienti, affetti da fibrosi polmonare, erano iscritti in lista d’attesa in ISMETT rispettivamente da uno e tre anni. Attualmente sono in buone condizioni e respirano già autonomamente con i nuovi polmoni.

Al presidio “Villa Sofia”, dell’Azienda Ospedaliera “Ospedali Riuniti Villa Sofia - Cervello” di Palermo, è stato effettuato un prelievo multiorgano, eseguito presso la neurorianimazione del nosocomio palermitano, dove la persona è deceduta a causa di una grave emorragia cerebrale.

Per salvarle la vita è stato mobilitato il reparto di Ematologia dell’Ospedale Cervello, ben 4 Banche del Sangue e la rianimazione del Policlinico di Bari dove è avvenuto il prelievo

Come da indicazioni nazionali, i pazienti trapiantati, candidati a trapianto stanno ricevendo tutti il vaccino Pfizer - Biontech.

"La decisione assunta dalla famiglia in un momento di straziante dolore quale quello generato dalla perdita di un figlio – afferma il Coordinatore del CRT Giorgio Battaglia- rappresenta un segno di profonda umanità, un atto che, oltre la morte, contribuisce al bene altrui".

Un intervento effettuato all'Ismett di Palermo, ma che ha visto la collaborazione attiva di tante aziende del Sistema sanitario siciliano, a partire dal Centro regionale trapianti e dall'equipe dell'ospedale San Marco di Catania, dove è stato eseguito il prelievo dell'organo.

Il sangue cordonale contiene preziose cellule staminali necessarie per curare gravissime patologie del sangue e rappresenta un’alternativa altrettanto efficace e sicura al trapianto di midollo osseo nei casi in cui non si trovi un donatore compatibile.

Attuata una tecnica ancora poco utilizzata in Italia che permette di trapiantare anche bimbi piccoli

La struttura palermitana è il primo Centro in Italia per i trapianti di fegato da donatore vivente

L’intervento degli agenti di polizia hanno fatto sì che un giovane potesse arrivare in ospedale per un trapianti di rene.

A un ragazzo di 18 anni sono stati trapiantati entrambi i polmoni, dopo che il Covid-19 lo ha ridotto in fin di vita. I particolari.

Due giovani, entrambi trentenni, potranno recuperare la vita al 100 per cento grazie agli interventi chirurgici effettuati nell'ospedale di Lentini.

Ai tre trapianti eseguiti grazie alla generosità delle famiglie dei donatori di Roma e Firenze se ne sono aggiunti altri tre da donatore vivente

Stando al parere dei medici, senza un trapianto del midollo osseo, al piccolo restano solo 5 settimane di vita.

Riuscire a ridurre il danno da ischemia è quindi estremamente importante, soprattutto in una regione come la Sicilia dove il numero di donatori è più basso rispetto al resto d'Italia ed in gran maggioranza gli stessi sono donatori marginali.

“Voglio ringraziare in particolare la famiglia – ha detto il direttore sanitario dell’ASP Salvatore Requirez – che anche in un momento di grande dolore, ha voluto autorizzare il prelievo degli organi, conscia dell’alto valore etico che questo gesto rappresenta”.

La procedura, eseguita prima del trapianto, ha consentito a due pazienti di poter beneficiare dell’opportunità terapeutica del trapianto, intervento altrimenti loro precluso.

Il decimo bambino trapiantato di fegato da vivente in ISMETT ha lasciato proprio oggi l’ospedale. Si tratta di un bambino di 9 mesi, di appena 6 kg, della Romania. A donargli parte del fegato lo zio.