Un esposto è stato inviato alla Procura della Repubblica di Marsala per il ritrovamento del corpo del cane deceduto emerso ieri dalle acque antistanti la spiaggia libera Berbaro Rina a Marsala, nel Trapanese. Ad averlo presentato l’Aidaa, l’associazione italiana difesa animali ed ambiente, in seguito all’orrenda notizia rimbalzata dal litorale di contrada Berbero nella città di Marsala. Nell’esposto, a cui è stato allegato il video pubblicato sui social accompagnato da un commento vocale ritenuto “vergognoso”, si chiede alla Procura di procedere all’autopsia dell’animale per capire se sia morto annegato o ucciso in altro modo e poi gettato nelle acque.
Le verifiche
Ovviamente si sollecita anche la verifica dell’eventuale microchip innestato nell’orecchio del cane per risalire al proprietario e di conseguenza ricostruire la dinamica di quanto avvenuto. “E’ un orrore indescrivibile, quelle immagini sono la riprova, qualora ce ne fosse bisogno, della crudeltà umana – scrivono in una nota gli animalisti di Aidaa – accompagnate da un orribile commento di chi ha ripreso e poi postato sui social la scena”.
Nessun proclama ma immediate indagini
“Noi – conclude il comunicato dell’associazione animalista – anziché fare proclami sui social abbiamo subito chiesto che si indagasse su quanto accaduto a partire dalla causa della morte del cane, nella speranza che si possa risalire all’autore o agli autori di questo orribile crimine”.
Un arresto nel Catanese
Di recente nel Catanese un uomo è stato rintracciato e arrestato in quanto ritenuto il presunto autore dell’avvelenamento del cane Black adottato da un supermercato di Linguaglossa, nel catanese. Si tratta di un anziano che sarebbe stato incastrato dalle immagini di videosorveglianza. Si vedrebbe lui che dalla borsa tirerebbe fuori un’esca velenosa che si è rivelata fatale per il povero animale. Un episodio che ha destato sdegno non solo perché tutti amavano quel cane docile ma anche per il fatto che in zona ci sarebbero state altre morti sospette di randagi e non solo.
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