Mentre continuano i contagi da Covid19 in Sicilia, cresce la paura a Mazara del Vallo, dove sabato pomeriggio, un 23enne ghanese positivo al coronavirus, che era ricoverato all’ospedale “Abele Ajello” della cittadina del Trapanese, è riuscito a fuggire dal reparto Covid. La direzione sanitaria ha lanciato immediatamente l’allarme.

Secondo quanto si legge sul Giornale di Sicilia, il giovane, già nei giorni precedenti alla fuga, aveva manifestato segni di grande insofferenza, cercando di allontanarsi – era stato fermato da polizia e carabinieri – e aveva anche provocato qualche danno nei bagni.

Dopo la fuga, sarebbe stato avvistato in via Salemi, grande arteria stradale che conduce al centro della città.

Giuseppe Morana, direttore dell’ospedale di Mazara del Vallo dichiara: È un serio problema di salute pubblica. Abbiamo fin da subito fatto denuncia alle forze dell’ordine e interessato anche il sindaco e il prefetto. Le forze dell’ordine non possono piantonare un paziente in un reparto Covid, inoltre non era in stato di fermo. Se fosse stato un paziente italiano sarebbe stata contattata la famiglia e messo in isolamento domiciliare, questo poverino non ha una dimora e una famiglia. C’è un vuoto normativo per questi casi”.

Intanto è emergenza migranti non solo a Lampedusa  – dove ci sono stati 15 sbarchi in poche ore con 433 arrivi – ma anche nel Trapanese. Ieri a Pantelleria gli sbarchi sono stati 12, con un totale di 164 tunisini arrivati, tra i quali 10 minori. I migranti sono stati portati alla ex caserma Barone, che però non può ospitare più di 25 persone, motivo per il quale nel cortile della struttura sono state montate due tende.

Inoltre, oggi, si apprende di cinque casi di positività al Covid19 al centro Astalli di Palermo che accoglie migranti.
Uno dei giovani è ricoverato in ospedale, mentre 4 si trovano all’albergo Covid San Paolo Palace in via Messina Marine.

“In questo periodo avevamo un numero ridotto di giovani assistiti – dice il presidente Alfonso Cinquemani – Abbiamo avuto un ragazzo che non stava bene, l’Asp ha eseguito i tamponi a tutti e sono risultati positivi altri quattro. Al momento il centro diurno è chiuso mentre resta aperto il centro di assistenza per i richiedenti asilo e rifugiati. Ci sono al momento quattro ragazzi. Abbiamo chiesto al Comune una mano visto che i nostri operatori sono in quarantena, ma ancora non abbiamo avuto risposta”.

Il centro Astalli è un’associazione di volontariato che fa parte della rete territoriale del Jesuit Refugee Service in Italia: lo spirito che lo anima è quello della difesa dei diritti, dell’integrazione e dell’inclusione di immigrati extracomunitari, rifugiati e richiedenti asilo.

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