Documento esclusivo mandato in onda oggi al Tg1 e che riguarda il superlatitante di Castelvetrano Matteo Messina Denaro. Si sente la sua voce impressa su una cassetta nel corso di una deposizione su un vecchio processo che risale al 1993 su uno degli innumerevoli omicidi del periodo commessi a Partanna, nel trapanese.

Messina Denaro: “Ho subito decine di interrogatori…”

Il documento è conservato  nell’archivio del tribunale di Marsala. Seppur il dispositivo è molto datato, e quindi la qualità non è impeccabile, si sente chiaramente il timbro dei voce del boss che risponde al pubblico ministero il quale gli chiedeva se fosse mai stato sentito prima di allora dalla squadra mobile di Trapani: “Guardi io, in quel periodo, ho subito decine di interrogatori per ogni omicidio che è successo” ha risposto Messina Denaro. Due mesi e mezzo dopo il boss si diede alla macchia e da allora nessun lo ha più visto e sentito.

La cassetta ritrovata da associazione antimafia

Il reperto, se così lo si può definire, è stato ritrovato dall’associazione antimafia “Rita Atria” e dalla testata “Le Siciliane” che insieme stanno portando avanti un lavoro di ricerca e analisi che culminerà in un libro. Il testo parlerà di Rita Atria, la giovane testimone di giustizia di Partanna che collaborò col giudice Paolo Borsellino e che si tolse la vita quando seppe dell’attentato di via D’Amelio in cui morì proprio Borsellino con la sua scorta.

Un libro a 30 anni dalla morta di Rita

“Siamo entrati – si legge nella nota congiunta dell’associazione antimafia ‘Rita Atria’ e dalla testata ‘Le Siciliane’ – negli archivi angusti, polverosi  e poco frequentati delle  procure e abbiamo iniziato a leggere, ricostruire. Quella di Partanna negli anni ‘80, ‘90, era una mafia importante, feroce, crudele e molto vicina alla mafia  che contava, decideva, uccideva. Condizionava. Una mafia sottovalutata e messa sempre ai margini nei racconti delle grandi testate. Nelle testimonianze altolocate. Un contesto che avvalora ulteriormente il coraggio di Rita Atria. Ma anche di Piera Aiello e qualcun’altra che decise testimoniare.  Il libro che suggellerà il trentesimo anniversario della morte della ragazza di Partanna nasce dall’esigenza di memoria attiva e lotte per onorarne la memoria dalla voglia di raccontare il vero contesto storico di Partanna negli anni in cui Rita lì è vissuta, respirandone gli odori mafiosi e del malaffare”.

Le reazioni dell’ex pm di Trapani teresa Principato

In merito l’ex pubblico ministero di Trapani Teresa Principato, che per anni ha seguito le tracce di Messina Denaro, ha rilasciato queste dichiarazioni al Tgr Sicilia: “Io non ho assolutamente fiducia che Matteo Messina Denaro si possa catturare. Perché ormai ha una rete, non solo in Italia ma in tanti paesi del mondo, che lo protegge. Ed è una rete massonica”.

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