I carabinieri della compagnia di Marsala hanno arrestato una donna marsalese di 42 anni, residente nel quartiere popolare di Sappusi, considerata una storica spacciatrice della zona. Per lei è arrivata un’ordinanza sostitutiva della misura cautelare degli arresti domiciliari a cui era sottoposta da tempo proprio per spaccio di stupefacenti. Ora per la donna è arrivata la custodia in carcere, disposta dal tribunale di Palermo. L’arresto arriva a conclusione di ripetuti controlli da parte dei carabinieri su numerosissimi acquirenti di droga, tra cocaina, eroina e crack, soliti gravitare nei pressi dell’abitazione della donna, nel cuore di Sappusi, quartiere-bunker dove risulta particolarmente difficile, per le forze dell’ordine, operare senza essere notati.

L’omertà

Nessuno ha mai riferito agli inquirenti da chi venisse acquistato lo stupefacente. Anzi, alle specifiche domande in merito, i tentativi di depistaggio degli acquirenti hanno cercato di coinvolgere stranieri, ovviamente sconosciuti, poiché noti solo per pseudo soprannomi, o spacciatori fuori dell’area marsalese, tutte notizie false per proteggere la fonte del loro approvvigionamento. In realtà i carabinieri, appostati per diverse settimane a ridosso dell’abitazione dell’incallita spacciatrice, hanno monitorato un costante afflusso di persone che entrava ed usciva da quella casa ed i controlli operati a distanza sulle auto sospette hanno consentito di sequestrare diverse dosi di cocaina, eroina e crack, spesso tagliate in modo grossolano e così ancor più pericolose.

Usciva anche da casa

Nella giornata internazionale delle donne poi, la donna è stata vista uscire di casa con la macchina, pur essendo già sottoposta agli arresti domiciliari, manco a dirlo per andare a spacciare. Fermata dai militari, aveva con sé oltre 1.000 euro in contanti, tra banconote di piccolo taglio e monete, denaro derivante presumibilmente dall’attività di spaccio mai interrotta e destinato forse all’acquisto di altra droga. I carabinieri hanno dunque perquisito l’abitazione dell’indagata: bilancini di precisione, bustine in cellophane per confezionare le dosi di cocaina, block notes con l’indicazione dei nomi degli acquirenti della droga con una minuziosa rendicontazione dei crediti e dei debiti maturati, oltre ad un sistema sofisticato di telecamere installate all’ingresso dell’appartamento per eludere i controlli di polizia.

Il blitz

L’esito dell’irruzione dell’8 marzo ha consentito al tribunale di Palermo, che già aveva messo l’arrestata ai domiciliari, di disporne la custodia in carcere visto che, proprio perché reclusa in casa, lì aveva costruito la sua prolifica centrale di spaccio. Così sabato i carabinieri di Marsala hanno nuovamente bussato alla porta della donna, che nel frattempo aveva ripristinato le telecamere, si era procurata nuovi bilancini e droga, della cocaina già suddivisa in dosi che è stata infatti sequestrata, per portarla in carcere a Palermo.

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