“L’immagine che si conosceva di Messina Denaro è un po’ diversa rispetto al suo aspetto odierno. Possibile che anche io lo abbia potuto incontrare da qualche parte”. Sono le parole di Giuliano Panierino, Comandante della Polizia Municipale del Comune di Campobello di Mazara, dove è stato scoperto essere il covo di Matteo Messina Denaro, incalzato dai cronisti.

Il latitante viveva alla luce del sole

Questa notte i Carabinieri e i procuratori di Palermo hanno scoperto e perquisito il “nascondiglio” di Messina Denaro. Nascondiglio per modo di dire visto che il latitante, che si faceva chiamare Andrea Bonafede, a Campobello avrebbe vissuto alla luce del sole. Come è potuto accadere? Questa la domanda che tutti si pongono. Possibile che nessuno ha riconosciuto Messina Denaro? Possibile che nessuno abbia mai parlato? Fatto sta che quell’uomo, che i vicini di casa reputano come una “persona gentile”, era l’uomo più ricercato d’Italia e che è stato catturato solo a Palermo mentre andava a curarsi dal cancro.

La scoperta del covo suscita rabbia

La scoperta della casa in cui viveva il latitante “fa più rabbia, perché un personaggio del genere ha potuto vivere indisturbato in questo territorio”, dice Panierino. “Guardandolo attentamente ho visto tratti che riconducevano la vera faccia di Messina Denaro alla renderizzazione ricostruita dagli investigatori. Certo, non era in un luogo qualsiasi”. +

Agiva come un normale cittadino

Messina Denaro agiva come un normale cittadino, usciva da casa. “Meno ti muovi in modo circospetta – dice ancora il comandante dei vigili urbani – meno dai nell’occhio e lui a quanto pare non lo faceva, Diverse perone lo vedevano anche nelle pizzerie della zona. Conduceva una vita molto normale”.

Messina Denaro abitava in quella casa da almeno un anno

Secondo le informazioni apprese dal comandante della polizia municipale, Messina Denaro, alias Andrea Bonafede, “da almeno un anno abitava in questa casa. Bisogna capire a che titolo abitava in questa casa”. “Avevo la consapevolezza che fosse qui in giro, nelle frazioni, nelle campagne. Fa rabbia perché un personaggio di questo genere ha vissuto indisturbato in questo territorio, potrebbe esserci qualcuno che lo ha riconosciuto ma non ha parlato”.

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