Lo strumento della progettazione esecutiva permetterà un’accelerazione dei lavori di messa in sicurezza della zona sud-ovest del centro abitato di Realmonte, nell’Agrigentino. La Struttura contro il dissesto idrogeologico, guidata dal presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci, si è mossa in tal senso e gli Uffici hanno proceduto all’aggiudicazione della gara. Sarà un raggruppamento temporaneo di professionisti coordinato dalla Rtp Ab2 Engineering & Costruzione srl di Catania a eseguire le indagini tecniche che porteranno al documento progettuale.
Si sblocca, così, l’iter in vista dell’opera di consolidamento in via Udine, area a valle dell’asilo comunale e in stato di dissesto geomorfologico. E’ quella su cui si trovano diverse case e che si sviluppa in pendenza: diversi i movimenti franosi che hanno prodotto lesioni sia nel manto stradale sia alle infrastrutture, senza considerare quelli alla scuola elementare che si trova nei pressi di via Palermo. Le soluzioni tecniche prevedono la realizzazione di una palificata in cemento armato per contrastare lo scivolamento del versante e contenere il fenomeno di cedimento. Saranno altresì collocate delle gabbionate oltre a un apposito sistema drenante che faccia confluire in appositi pozzetti le acque provenienti dal pendio.
Sempre in tema di dissesto idrogeologico, ma cambiando provincia, la Regione dà notizia che sarà un’associazione temporanea di imprese coordinata dalla Cogezaf srl ad occuparsi del consolidamento di Monte Immacolata a Monforte San Giorgio nel Messinese. Un risultato importante e molto atteso che si intesta la Struttura contro il dissesto idrogeologico.
Il passaggio amministrativo che è stato completato è quello dell’aggiudicazione efficace, con le procedure definite dagli Uffici di piazza Ignazio Florio per un lavoro che costerà circa 730 mila euro e che l’Ati ha vinto in ragione di un ribasso del 26,9 per cento.
Ancora qualche settimana quindi, e inizieranno i lavori che per l’esattezza sono il terzo stralcio di un intervento che riguarda il versante non ancora messo in sicurezza di Monte Immacolata. L’obiettivo è la mitigazione del rischio che incombe su parte del centro abitato e su diverse infrastrutture, in un’area che ha una classificazione R4.
I primi casi di caduta massi dal costone sino a valle – in prossimità di via Umberto I, ossia a poche decine di metri da case e uffici pubblici – risalgono agli anni Ottanta, mentre quelli più recenti si sono registrati nel 2016.
L’opera prevede un insieme di misure, dall’ispezione della parete rocciosa al disgaggio di blocchi instabili, fino alla collocazione di pannelli di rete in fune combinati con rete metallica ben ancorate al substrato. In chiusura, verranno costruiti dei canali per un regolare deflusso delle acque piovane.
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