L’omicidio di Salvatore Lupo, 45 anni, ex presidente del consiglio comunale di Favara, nell’agrigentino, avvenuto nel pomeriggio di Ferragosto, era pianificato e programmato. E la vittima è stata seguita. E’ quanto emerge dalle indagini dei carabinieri della tenenza di Favara e della compagnia di Agrigento.

Si sta ricostruendo il quadro

Con il passare dei giorni, arrivano delle certezze su quanto è avvenuto quel pomeriggio: Lupo non era un frequentatore abituale del bar di via IV Novembre. Pare avesse ospiti a casa, quel pomeriggio, ed era andato in questo bar, unico aperto nella zona, per comprare due vaschette di gelato. Ha ordinato al barista le vaschette di gelato e s’è diretto verso il bagno, ma chi è entrato nell’esercizio commerciale poco dopo di lui gli ha sparato: tre colpi, di cui solo due andati a segno, con una calibro 38.

Tante le persone sentite in questi giorni

Gli inquirenti hanno ascoltato in questi giorni decine di persone, alcune delle quali accompagnate anche dai legali di fiducia. Contrariamente a quanto ipotizzato in primissima battuta, subito dopo l’agguato, non sono scattati fermi. Il killer solitario, che ha centrato con 3 colpi di pistola in testa la sua vittima, è ancora ricercato. Nessuna presenza di polvere da sparo è emersa dagli stub eseguiti da carabinieri. “Stiamo lavorando” continuano a ripetere il procuratore di Agrigento, Luigi Patronaggio, e il suo aggiunto, Salvatore Vella, titolari dell’inchiesta. Le indagini procedono, ma sono rese difficili dall’assenza di testimonianze determinanti. Nessuno ha visto niente, nessuno ha saputo fornire indicazioni utili alle investigazioni dei carabinieri. Non è stato scovato nessun impianto di videosorveglianza utilizzabile, l’unica telecamera vicina non era affatto puntata sull’ingresso del bar, e gli stub eseguiti hanno dato esito negativo.

L’ex moglie si difende

Ovviamente in queste prime battute ogni pista viene battuta, anche quella che porta all’ex moglie della vittima Giusi Barba. Ad emergere anche i profondi contrasti in famiglia dopo la separazione della coppia ma l’ex moglie vuole allontanare i sospetti e si affida ad una lettera concordata con il proprio legale Salvatore Pennica e pubblicata da Repubblica: “Con mio marito non andavo d’accordo, – è uno dei passaggi salienti – ma volevamo superare i contrasti, per i figli. Mio padre ha cresciuto mio figlio e io mi rifugio nella preghiera”.

 

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