Doppio sbarco con 35 migranti, durante la notte, a Lampedusa. La motovedetta Cp327 ha intercettato un barchino di 4 metri con 13 tunisini partiti da Sfax, in Tunisia. I carabinieri invece, a Cala Palme, hanno bloccato 22 sedicenti egiziani, sudanesi e nigeriani che sono partiti da Sabradha in Libia, fra cui una donna e 3 minori.

Trasferimenti all’hotspot che come al solito scoppia

I due gruppetti sono stati portati all’hotspot dove, dopo il trasferimento di 230 migranti di ieri sera, ci sono 1.286 ospiti a fronte di 350 posti.

Una sola notte di tregua

Prosegue quasi senza soluzione di continuità l’emergenza migranti a Lampedusa. Dopo la giornata dell’altro ieri in cui non si sono verificati sbarchi, già due notti fa altre due imbarcazioni erano state intercettate a poche miglia dalla costa dell’isola. Una barca con 34 persone a bordo è stata avvistata con 10 donne e 3 minorenni a bordo. Poco prima delle 2 invece sono approdati una decina di tunisini presso Cala Pisana, tra i quali una donna incinta. Intanto continuano i trasferimenti dall’hotspot di contrada Imbriacola, che sino a ieri registrava 1.264 presenze a fronte di 350 posti di capienza.

I due sbarchi di ieri a Lampedusa

Sono 44 i migranti sbarcati con due arrivi durante la notte tra il 29 e il 30 agosto a Lampedusa. Dall’isola continuano i trasferimenti per alleggerire l’hotspot. Prima della mezzanotte, la motovedetta V802 della guardia di finanza, ad un miglio dalla costa, ha intercettato e bloccato una barca di 8 metri, partita da Sfax, con 34 persone sedicenti originari di Guinea, Costa d’Avorio, Camerun e Nigeria. Nel gruppo anche 10 donne e 3 minorenni.

10 tunisini a Cala Pisana

Pochi minuti prima delle 2, i carabinieri avevano sorpreso, dopo un approdo autonomo, 10 tunisini a Cala Pisana. Assieme a loro c’erano anche due minorenni e una donna incinta che è stata portata al Poliambulatorio.

Due donne incinta trasferite dalla Ocean Viking

Altre due donne incinte, evacuate ieri dalla Ocean Viking, sono state intanto trasferite, in elisoccorso, all’ospedale di Agrigento.

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