Carola Rackete, la comandante della Sea Watch, è stata iscritta nel registro degli indagati per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e per rifiuto di obbedienza a nave da guerra, secondo quanto previsto dal codice
della navigazione. L’iscrizione nel registro degli indagati, da parte della Procura di Agrigento, è stata fatta dopo
l’acquisizione dell’annotazione della Guardia di finanza.
La Guardia di finanza ha consegnato, infatti, l’informativa sul caso “Sea Watch 3” alla Procura di Agrigento e, in base a quanto filtra dagli ambienti della Procura, non dovrebbero essere fatti né arresti, né tanto meno il sequestro della nave, battente bandiera olandese ma di proprietà di una ong tedesca. Una linea che va in controtendenza rispetto a quanto presagito dal Ministro dell’Interno Matteo Salvini che aveva chiesto l’arresto della comandante Carola Rackete.
“Ci sono un equipaggio fuorilegge e un comandante fuorilegge che vanno fermati, arrestati e espulsi.
C’è una nave che continua a non rispettare regole, leggi e buon senso. Quindi mi aspetto multe, sequestri, arresti, blocchi, allontanamenti e mi aspetto anche che l’Unione Europea dia cenno di esistenza in vita”. Lo ha detto il ministro dell’Interno Matteo Salvini, parlando oggi a Genova della Sea Watch 3. “Ma visto che mi fido fino ad un certo punto – ha aggiunto – mi dicano come, dove e quando andranno queste 40 persone”. Secondo Salvini “se la Ue fa quel che deve fare l’Olanda fa quel che deve fare. Non do suggerimenti alla magistratura italiana ma se io o chiunque altro non rispondessimo a un alt dei carabinieri loro ci fermano, ci arrestano e ci sequestrano il mezzo. Se tutti fanno il loro dovere, il caso si chiude entro qualche ora e gli italiani tornano a occuparsi di altro e non di un’associazione privata, straniera e fuorilegge che se ne frega delle regole e tratta esseri umani come merce di scambio”.
In Procura, ad Agrigento, già la scorsa settimana – subito dopo lo sbarco di donne incinte, bambini e malati che erano sulla Sea Watch3 – è stato aperto un fascicolo d’inchiesta per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Si tratta del classico, usuale, fascicolo che viene aperto, dalla Procura, ad ogni sbarco, per cercare di identificare gli eventuali “traghettatori di vite umane”. Intanto la nave della ong tedesca si trova ancora a circa un miglio dalla costa di Lampedusa, in attesa di poter far sbarcare i 40 migranti a bordo. Ieri è stato consentito a una persona di scendere dalla nave per questioni mediche.
Un altro inquietante fatto ha scosso la Procura di Agrigento. Una missiva contenente minacce ed insulti è stata recapitata al procuratore capo Luigi Patronaggio. È il secondo caso dal 10 giugno. Sulle coste siciliane continuano anche gli sbarchi fantasma. Stanotte un barchino è stato fatto entrare a Lampedusa. Un’altra imbarcazione è giunta a Mazara del Vallo, nel Trapanese.
Commenta con Facebook