E’ morto oggi pomeriggio all’ospedale Sant’Elia di Caltanissetta il medico di Riesi, Calogero Giambarresi, di 69 anni, ricoverato sabato scorso dopo essere risultato positivo al coronavirus. Il professionista dopo un primo giorno trascorso in Malattie Infettive si era aggravato improvvisamente ed era stato intubato e trasferito al reparto di Rianimazione nella sala dedicata alla cura del Covid-19.

Troppo grave la polmonite causata dal coronavirus. I medici hanno fatto di tutto per salvarlo ma oggi, purtroppo, è deceduto. E’ il secondo morto in provincia di Caltanissetta. Il primo, un biologo di 58 anni, nisseno era morto l’11 marzo, dopo aver contratto il coronavirus.

“Siamo profondamente addolorati per la scomparsa di un professionista serio, altruista con i suoi pazienti e punto di riferimento per la sua comunità, che non ha mai tradito i valori del giuramento di Ippocrate – dice il presidente dell’Ordine, Giovanni D’Ippolito -. Purtroppo la nostra professione sta pagando un prezzo altissimo a causa della pandemia, e la morte del collega Giambarresi e di tanti altri medici e operatori sanitari nel resto d’Italia, molti dei quali caduti durante lo svolgimento della professione, dimostra che siamo tutti a rischio e quindi bisogna consentirci di poter operare in condizioni di sicurezza. Siamo vicini alla famiglia del nostro collega, alla quale giunga l’abbraccio di tutta la comunità dei medici iscritti al nostro Ordine in questo triste momento”.

Intanto crescono i numeri del contagio da coronavirus.

Dall’inizio dei controlli, i tamponi validati dai laboratori regionali di riferimento sono 7.170. Di questi sono risultati positivi 846 (125 + di ieri), mentre, attualmente, sono ancora contagiate 799 persone (+118 rispetto a ieri). Va precisato che la metà dei nuovi casi positivi sono a Villafrati, nel Palermitano, il resto della Regione cresce in modo più contenuto.

Questa la divisione degli attuali positivi nelle varie province: Agrigento, 43; Caltanissetta, 39; Catania, 272; Enna, 55; Messina, 133; Palermo, 158; Ragusa, 8; Siracusa, 48; Trapani, 43.

Sono ricoverati 337 pazienti (45 a Palermo, 123 a Catania, 70 a Messina, 1 ad Agrigento, 18 a Caltanissetta, 29 a Enna, 11 a Ragusa, 24 a Siracusa e 16 a Trapani) di cui 67 in terapia intensiva, mentre 462 sono in isolamento domiciliare, 27 guariti (11 a Palermo, 6 a Catania, 5 a Messina, 2 ad Agrigento ed Enna, 1 a Ragusa) e 20 deceduti (1 a Caltanissetta, Messina, Palermo e Siracusa, 2 ad Agrigento, 6 a Enna e 8 Catania).

Intanto sono ormai tre le zone rosse dichiarate nella Regione. Tre comuni interdetti dai quali non si può più ne entrare ne uscire.

Le aree rosse sono interdette fino al 15 aprile, misura questa che la dice lunga sulla situazione siciliana e ci avverte che almeno fino alla metà del prossimo mese non ci sono possibilità di allentamento delle misure di contenimento.

L’ultima zona ad essere interdetta è stata l’area del Comune di Villafrati nel palermitano. 69 i contagiati, 53 sono le conferme di contagio arrivate ieri sera. C’è già una vittima, purtroppo. Il focolaio di contagio è nella Rsa, la Residenza sanitaria assistita che ospita gli anziani Villa delle Palme. Tutto potrebbe essere partiti dalla visita al nonno di una giovane tornata dal Nord ma il responsabile della struttura non conferma e nutre dubbi sulla ricostruzione.

Villafrati si aggiunge alle altre due zone rosse ovvero Agira nell’ennese e Salemi nel Trapanese. Ad Agira il contagio riguarda 9 cittadini, di cui 3 deceduti e ulteriori 6 a cui è stato effettuato il tampone e in attesa di risultato; a Salemi la positività di 15 persone e ulteriori 21 in attesa dell’esito del test.

A tutto ciò si aggiungono i commissari per l’emergenza inviati dall’Oasi di Troina e al centro neurolesi di Messina dove si sono registrati altri contagi. a testimoniare che il momento è cruciale nell’evoluzione dell’epidemia nell’isol