I carabinieri della stazione di Sommatino (CL) hanno arrestato un 25enne di Riesi, M. P., accusato di maltrattamenti in famiglia, minacce e resistenza a pubblico ufficiale. L’uomo avrebbe offeso e picchiato la compagna e avuto comportamenti aggressivi anche nei confronti dei propri familiari.
La violenza anche in ospedale e contro i Carabinieri
Il giovane, secondo quanto ricostruito, si sarebbe scagliato più volte contro gli arredi di casa, distruggendoli. Un clima continuo di violenze culminato il 29 luglio scorso con minacce e offese anche nei confronti dei carabinieri. Quel giorno infatti, mentre la donna in gravidanza era stata trasportata al pronto soccorso a seguito di una lite con il 25enne, il giovane era arrivato all’ospedale Sant’Elia di Caltanissetta e colpendo le porte le porte d’ingresso aveva preteso di vedere la compagna. Contro quest’ultima aveva anche gridato “Ti ammazzo”.
L’uomo ai militari, “Vi prendo a testate”
A quel punto erano intervenuti i carabinieri. La furia dell’uomo non si era fermata nemmeno davanti agli uomini dell’Arma ai quali aveva gridato “Vi spacco la testa, arrestatemi e domani ti vengo a prendere”, “vi ammazzo”, “vi prendo a testate”. Il 25enne era stato dunque ammanettato e condotto in caserma. I carabinieri nel corso delle indagini hanno ricostruito i vari episodi di violenza che la compagna dell’uomo e i familiari di quest’ultimo avevano subito nel tempo. Per il 25enne dunque è stata disposta un’ordinanza di custodia cautelare in carcere.
Picchia e minaccia la mamma di 89anni per comprare la droga
I Carabinieri di Aci Catena, nel Catanese, hanno arrestato e portato in carcere un uomo di 51 anni indagato per il reato di “maltrattamenti in famiglia” ed “estorsione” su richiesta della Procura di Catania. La misura della custodia cautelare in carcere è stata emessa dal GIP del Tribunale etneo. Le indagini, coordinate dal pool di magistrati specializzati in materia di violenza di genere, hanno fatto luce sul comportamento del 51enne, considerato responsabile di svariati episodi di violenza nei confronti della madre 89enne.
La violenza al fine di ottenere i soldi per acquistare la droga
L’uomo, che ha trovato ospitalità da parte dell’anziana madre dopo la fine del suo matrimonio e dopo essersi allontanato da una comunità di recupero per tossicodipendenti presso la quale era in cura, avrebbe tenuto sin dall’inizio un comportamento violento nei confronti della madre, che sarebbe stata oggetto di continue minacce e di comportamenti violenti conseguenti a sue continue richieste di denaro, finalizzate all’acquisto di alcolici e di droga.
La rabbia del figlio nei confronti dell’anziana madre
Quando la 89enne non dava i soldi seguiva una violenta reazione da parte del figlio, da gravi minacce, danneggiamenti di oggetti in casa e persino una circostanza nella quale il 51enne le avrebbe strappato il telefono dalle mani per impedirle di chiamare i Carabinieri. In un altro episodio, addirittura, l’indagato avrebbe agito contro la madre con torture psicologiche, accendendole la luce per impedirle di dormire. La madre, preoccupata dal fatto di poter causare guai giudiziari al figlio non ha mai denunciato ma alla fine ha deciso di porre fine alla scia di violenze di cui per troppo tempo era stata vittima e, dunque, lo scorso 26 settembre, accompagnata da un altro figlio, si è recata presso la caserma dei Carabinieri di Aci Catena dove si è confidata con i militari ai quali ha denunciato gli episodi ed il tipo di violenza subita. Ora l’uomo è ne, carcere catanese di Piazza Lanza.
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