I Carabinieri della Stazione di Nicolosi, hanno interrotto un allenamento al galoppo di un cavallo purosangue inglese, denunciando in stato di libertà 7 persone perché ritenute responsabili in concorso di maltrattamento di animali.
Nel corso di un servizio di controllo del territorio, infatti, i militari hanno notato un cavallo spronato sulla S.P. 92 da un driver su un calesse da corsa, uno scooter nelle vicinanze (con la funzione di lepre – pacemaker) e di un van adibito per il trasporto di cavalli. Il controllo dei partecipanti ha permesso di identificare sette soggetti, tra i quali alcuni pregiudicati anche per maltrattamento di animali o corse clandestine su strada, tutti residenti ad Adrano, Misterbianco e Catania.
Gli esami (per doping) dell’Asp di Catania
L’Asp di Catania, in attesa dell’esito delle analisi biologiche, farmacologiche e per la ricerca di sostanze dopanti, ha sottoposto l’animale a blocco ufficiale amministrativo accertando, altresì, l’omessa trascrizione del passaggio di proprietà sul passaporto equino e l’assenza di controlli per l’anemia infettiva.
L’attività rientra nel quotidiano impegno profuso dall’Arma nella tutela dei diritti degli animali, contrastando la commissione di reati di maltrattamento: particolare attenzione, infatti, è stata prestata alle sevizie ed ai combattimenti o competizioni non autorizzate che possano metterne in pericolo l’integrità fisica come, in particolare, nel settore delle corse clandestine di cavalli. Nel corso dell’attività sono state elevate sanzioni per oltre seimila euro.
L’arresto per droga a Nicolosi
I carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Catania Piazza Dante, in collaborazione con i colleghi del Reggimento “Sicilia” e del Nucleo Cinofili di Nicolosi, hanno arrestato per detenzione di armi clandestine e droga un catanese di 65 anni. Nel corso di una perquisizione, in via Piombai, nel quartiere di San Cristoforo, i militari hanno scoperto un locale, chiuso a chiave con un lucchetto di sicurezza, nella disponibilità dell’indagato.
Il locale si presentava in pessime condizioni con dappertutto la presenza di polvere cementizia e ragnatele, ma l’attenzione dei carabinieri è stata attirata dalla presenza di un pozzo artesiano, quasi occultato da una pedana di legno ed altri oggetti. L’accesso al pozzo era privo di polvere e di ragnatele, segni di un inequivocabile recente utilizzo. Per tal motivo, stante la difficoltà rappresentata dalla sua profondità di 19 metri, i carabinieri hanno richiesto l’intervento dei Vigili del fuoco.
La ricerca ha dato ben presto i suoi frutti perché a circa due metri di profondità è stato rinvenuto un sacchetto di plastica contenente una pietra di cocaina del peso di 110 grammi, mentre, quasi a pelo d’acqua, è stata trovata un’altra busta di plastica con tre pistole semiautomatiche, una calibro 6,35 e due calibro 9 di cui una con colpo in canna ed 8 cartucce nel caricatore, tutte con matricola abrasa. Sempre in superficie, i militari hanno recuperato anche una macchina per sottovuoto, verosimilmente utilizzata per il confezionamento della droga. Le armi e la sostanza stupefacente sono state sequestrate e saranno inviate presso il Ris di Messina. L’indagato è stato accompagnato in carcere.
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