“Mancano almeno 500 infermieri nelle aziende sanitarie del Catanese dove si arriva ad avere un infermiere ogni 20 pazienti”. Lancia l’allarme carenza di organico il Nursind, il sindacato delle professioni infermieristiche, che ha illustrato i numeri in commissione Sanità all’Ars.

Nel corso di un’audizione sono stati affrontati i problemi della carenza d’organico di infermieri e socio sanitari nelle strutture ospedaliere siciliane. Presenti Vincenzo Neri in rappresentanza della segreteria di Catania, Salvo Calamia per il coordinamento Nursind Sicilia mentre per la segreteria di Catania c’erano anche Francesco Di Masi, Lino Pennacchio e Marco Di Bartolo.

Secondo la sigla sindacale ci sarebbe un infermiere ogni venti pazienti, o addirittura uno ogni quattro in Terapia intensiva dove il paziente è totalmente dipendente dal personale. In tutto mancherebbero 500 infermieri tra Policlinico Vittorio Emanuele, Cannizzaro, Garibaldi e Asp. Al Cannizzaro si arriva a turni in cui lavora un infermiere per 18 o 20 pazienti in reparti come Cardiologia, Chirurgia Plastica Gineoclogia e Ostetricia. Nelle terapie intensive invece, dove il paziente è totalmente dipendente dal personale e si dovrebbe avere un rapporto ottimale di un infermiere ogni due pazienti, nel Catanese si arriva a uno su 3 o addirittura su 4.

A farne le spese sarebbero i lavoratori. “Si continua ad abusare con i turni in pronta disponibilità – dicono dal Nursind – , come accade al Policlinico di Catania, oppure ricorrendo a un continuo e consapevole demansionamento. Anche perché mancano centinaia di Oss, operatori sociosanitari le cui mansioni vengono svolte dagli infermieri.
I problemi sono tanti.

Secondo il sindacato, si sta facendo sempre più complicata la situazione dell’ospedale San Marco dove si rischia il collasso a pochi mesi dalla sua inaugurazione. Al Policlinico, invece, molti reparti sono senza coordinatore infermieristico fin dal 2008. E ancora, i complessi operatori derivati dall’accorpamento delle strutture dell’ex Ferrarotto ed ex Vittorio Emanuele vivono una situazione di disorganizzazione a causa del mancato processo di integrazione e mutidisciplinarizzazione delle competenze degli operatori. “È pendente presso il Policlinico lo stato di agitazione che – dice il sindacato -, se non revocato, porterà allo sciopero di una giornata nel mese di aprile 2020”.