“Dobbiamo evitare una guerra tra poveri: l’autotrasporto per la merce è l’ultimo anello della filiera” e “il governo Draghi farebbe bene a darsi una mossa”. Lo ha detto il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci incontrando, al casello di San Gregorio dell’autostrada Catania-Messina, gli autotrasportatori che, aderendo alla protesta dell’Aias, da due giorni scioperano con un presidio permanente contro il caro carburanti.

Musumeci chiede ai camionisti di allentare la protesta

A Giuseppe Richichi, presidente dell’Aias il governatore ha chiesto “la possibilità di “allentare la morsa ai caselli per evitare ulteriori danni e disagi”, ma, ha osservato Musumeci, “mi dicono che il problema non è più soltanto siciliano, ma nazionale”.

“A voi autotrasportatori abbiamo dato fin dal primo momento il sostegno del governo regionale, anche con lo stanziamento di dieci milioni di euro destinato alla categoria. Le soluzioni in questo settore, però, non possono che arrivare da Roma. Il trasporto dalle regioni meridionali è – già di per sé – estremamente penalizzante ma in Sicilia ulteriormente aggravato dalla condizione di insularità. Allo stesso tempo ho il dovere di rappresentarvi la necessità di allentare la morsa della protesta per evitare eccessivi disagi ai cittadini”

“Governo intervenga o veniamo a Roma”

Musumeci ha annunciato di avere “chiesto al ministro dei Trasporti un incontro in tempi assolutamente celeri”.

“Aspettiamo fino a domani – ha aggiunto – altrimenti con l’assessore regionale ai Trasporti, Marco Falcone, il presidente dell’Aias, Giuseppe Richichi, e una delegazione di autotrasportatori andremo a Roma e non ci muoveremo fino a quando non saremo ricevuti”.

Musumeci, “in Sicilia insularità costa 6,5 miliardi”

“Il governo della Regione Siciliana può adottare, e lo sta facendo, alcune iniziative che solo parzialmente posso costituire un ristoro per questa categoria essenziale per la mobilità delle merci, ma eppure tenuta fuori da ogni agenda politica di ogni governo”, ha detto Musumeci incontrando, al casello di San Gregorio dell’autostrada Catania-Messina, gli autotrasportatori che da due giorni scioperano con un presidio permanente contro il caro carburanti.

“Noi abbiamo previsto uno stanziamento di 10 milioni di euro a sostegno della categoria – ha ribadito Musumeci – abbiamo previsto un intervento sul credito di imposta per l’attraversamento dello Stretto e di chiedere al Governo nazionale di riconoscere non dieci, ma dodici ore di diritto alla guida, perché per circa due ore l’autista non è alla guida mentre attraverso lo Stretto, e questa è un’esigenza sulla quale non possiamo retrocedere di un centimetro. E c’è l’esigenza di capire, presto – ha sottolineato il presidente della Regione Siciliana – cosa vuol fare il governo nazionale.  Le richieste degli autotrasportatori in Sicilia sono leggermente diverse rispetto alle altre, pur legittime, regioni meridionali perché la nostra insularità comporta un ulteriore danno, oltre a quello già esistente. Essere isola alla Sicilia – ha ricordato Musumeci – costa alla nostra economia 6,5 miliardi di euro l’anno. Tutto questo non può non essere tenuto in considerazione dal governo Draghi, verso il quale continuiamo ad avere grande rispetto. Ma ad ogni domanda deve esserci una risposta, possibilmente positiva”.

L’appello e le proposte dell’assessore Falcone

“Ribadiamo l’urgenza di un intervento risolutivo del governo Draghi riguardo la vertenza degli autotrasportatori siciliani. La Regione rimane al loro fianco, sposando anche le istanze di tutta la filiera dei produttori e dei committenti, piegati dall’aumento dei prezzi e dai disagi dovuti ai blocchi che si stanno estendendo a tutto il Sud Italia”. Lo ha affermato l’assessore alle Infrastrutture e ai Trasporti della Regione Siciliana, Marco Falcone, a margine del tavolo al PalaRegione di Catania convocato con le rappresentanze degli autotrasportatori dell’isola in sciopero da due giorni.

Marco Falcone

Marco Falcone

“Abbiamo riunito la categoria – aggiunge Falcone – per approfondirne ancora le ragioni e per formulare un ulteriore appello per una scelta di responsabilità che possa mitigare la protesta. È vitale, per tutti, non gravare di ulteriori costi i cittadini, le famiglie, le imprese. Ben venga l’ipotesi, emersa nel corso delle nostre interlocuzioni con il viceministro Teresa Bellanova, su cui confidiamo il governo dia seguito, di un aiuto economico per gli autotrasportatori da inserire nel decreto Energia. Il governo Musumeci, per altro verso – sottolinea l’assessore ai Trasporti della Regione Siciliana – conferma i dieci milioni di contributo che verranno erogati a imprese e lavoratori autonomi, a partire da aprile, per contenere le spese di attraversamento dello Stretto di Messina”.

Già ieri l’assessore Falcone era intervenuto sulla protesta dei camionisti siciliani: “Il governo Musumeci – ha detto ieri Falcone – condividendo le ragioni della protesta, ha chiesto al governo Draghi di intervenire recependo tre proposte di buon senso: adoperarsi per il taglio dei costi dei trasporti sostenuto dalle imprese sulle autostrade del mare, predisporre un aumento del credito d’imposta sul carburante per gli autotrasportatori e, infine, l’aumento del tetto massimo di ore guida giornaliere.

Al contempo, però, chiediamo a tutti coloro che in queste ore stanno protestando di far prevalere il senso di responsabilità e di sospendere ogni forma di blocco stradale e dei traffici. Solo lo spirito di collaborazione fra tutti può portare a obiettivi concreti, come già avvenuto nei mesi scorsi quando, scongiurando altri blocchi, la Regione è intervenuta stanziando 10 milioni di euro per l’autotrasporto siciliano”.

 

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