Una furiosa lite rischiava seriamente di finire nel sangue nel Catanese. Solo il tempestivo intervento della polizia ha evitato quella che poteva essere una tragedia. Uno dei due, infatti, aveva già impugnato il coltello, pronto ad affondare la lama. Anche se di fronte aveva il contendente che era “sangue del suo sangue”. Eppure non aveva esitato a brandire la lunga lama davanti agli occhi del fratello minore. E dentro il veicolo di sua proprietà trovato anche un altro coltello ancora.

Intervento provvidenziale

Denunciati dal commissariato di polizia di Adrano due fratelli, uno di 33 anni e l’altro di 29. Tra i due era scoppiata una furiosa lite in strada, per l’esattezza in via della Regione. Nel corso dell’ordinario controllo del territorio la squadra volante si rendeva conto di quel che stava accadendo e interveniva. Ed è stato provvidenziale dal momento che uno dei due fratelli, il più grande, minacciava l’altro tenendo in mano un grosso coltello.

La difficoltà di dividerli

Gli agenti di polizia hanno dovuto fare ricorso all’ausilio di altro personale nel frattempo giunto sul posto. Non sono state poche le difficoltà dovute alla resistenza opposta da parte di entrambi i contendenti. I poliziotti alla fine sono riusciti a riportare la calma e ad accompagnare i due uomini in commissariato per procedere ai rilievi del caso e alle conseguenti contestazioni.

La perquisizione del veicolo e salta fuori un altro coltello

Si è proceduto inoltre a perquisire il veicolo di proprietà del fratello 33 enne, un autocarro normalmente utilizzato per la vendita ambulante di prodotti ortofrutticoli. All’interno dell’abitacolo veniva rinvenuto un ulteriore coltello, quest’ultimo del tipo a serramanico. Entrambi i coltelli venivano ovviamente sequestrati. Quello utilizzato nel corso della lite era lungo complessivamente 33 centimetri, con una lama di circa 20 centimetri. Il coltello a serramanico, rinvenuto all’interno dell’autocarro, era lungo complessivamente 19 centimetri con una lama di 8 centimetri. Entrambi i fratelli denunciati alla Procura.

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