In segno di solidarietà con il popolo ucraino e di vicinanza alla comunità residente a Catania, l’amministrazione comunale etnea ha illuminato con i colori blu e giallo della bandiera dell’Ucraina il balcone centrale della sede municipale di palazzo degli elefanti.
A Palermo
Sono tante le iniziative che si stanno moltiplicando per esternare il proprio sostegno al popolo ucraino e lo sdegno contro la guerra. Nei giorni scorsi c’è stata la presa di posizione simbolica del Comune di Palermo e dell’ex Provincia che hanno deciso di esporre in tutte le sedi istituzionali dei due enti la bandiera della pace. Quindi la bandiera da qualche giorno svetta a Palazzo delle Aquile, a Palazzo Comitini e nelle altre sedi distaccate comunali di Palermo. L’iniziativa, fortemente voluta dal sindaco Leoluca Orlando, d’intesa con la Consulta della pace, è un invito al dialogo contro ogni violenza e contro la guerra che in queste ore minaccia il territorio ucraino e la comunità internazionale. In questo modo si vuole anche esprimere, inoltre, la condanna per il grave attacco militare da parte della Russia. Oggi pomeriggio il primo cittadino di Palermo parteciperà alla veglia per l’Ucraina promossa dalla Direzione Artistica del Festival delle Letterature Migranti che si terrà stasera alle 19 in piazza Verdi.
A Siracusa
La bandiera della pace sventola anche sul balcone di Palazzo Vermexio, la sede del Comune di Siracusa, in piazza Duomo, nel cuore di Ortigia, il centro storico della città siciliana. Ad affiggerla è stato il sindaco, Francesco Italia, dopo l’atto di guerra della Russia all’Ucraina. “Siracusa, città per la pace e i diritti umani, fa proprio l’appello – dice il sindaco di Siracusa – del papa alla ragionevolezza ed all’interruzione della guerra. La storia ci ha insegnato abbastanza da capire che ogni atto di violenza di un popolo su un altro è un’aggressione all’umanità intera. Ritengo che l’Europa debba intraprendere un’azione decisa e ferma a tutela e garanzia della pace.
Il motivo del contendere
La crisi tra i due Stati è esplosa dopo le rivendicazioni della Russia di voler annettere ai propri confini le città di Donetsk e Luganks, al confine con il territorio ucraino. Intanto il ministro degli Esteri Luigi Di Maio è intervenuto ieri in Senato per informare sulla crisi ucraina. Di Maio ha detto che il governo “ha espresso pubblicamente la più ferma condanna” della decisione di Vladimir Putin di riconoscere l’indipendenza delle autoproclamate repubbliche di Donetsk e Lugansk “in quanto questo passo costituisce un grave ostacolo per la ricerca di una soluzione diplomatica alla gravissima crisi in corso”.
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