Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha conferito la medaglia d’oro al Merito civile alla bandiera del corpo nazionale dei vigili del fuoco. La cerimonia si è svolta al Teatro Massimo ‘Vincenzo Bellini’ di Catania alla presenza del ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, il capo dipartimento, prefetto Salvatore Mulas, e il capo dei vigili del fuoco, Fabio Dattilo.

“Per la straordinaria vocazione all’altruismo e la naturale prossimita’ anche alle giovani generazioni, sempre piu’ coinvolte in percorsi educativi sulla prevenzione degli incendi e sulla sicurezza per l’incolumita’ pubblica il corpo nazionale dei Vigili del fuoco ha suscitato l’unanime gratitudine e ammirazione del Paese e della Comunita’
internazionale, rinsaldando, in ogni occasione, il profondo legame con le popolazioni“.

Cosi’ si legge nelle motivazioni con cui il presidente della Repubblica ha conferito la Medaglia d’oro al Merito civile ai vigili del fuoco nell’80esimo anniversario della fondazione del Corpo nazionale.

“Nel corso degli ottanta anni di attività – si legge nella motivazione – il corpo nazionale dei Vigili del fuoco, con generosa abnegazione e straordinario impegno, ha quotidianamente assicurato le fondamentali missioni del soccorso pubblico e della difesa civile, a salvaguardia della vita umana, dell’incolumita’ pubblica, dell’integrita’ dei beni e dell’ambiente, entro i confini nazionali e in territorio estero.
Il personale tutto – prosegue la motivazione – con esemplare coraggio ed encomiabile slancio solidaristico, e’ intervenuto con tempestivita’ ed efficacia, anche con l’ausilio di mezzi e strumenti tecnologici sempre piu’ sofisticati, in tutti gli scenari emergenziali, salvando migliaia di persone, recuperando beni, anche di pregevole valore artistico, e mettendo in sicurezza numerose e importanti strutture”.

Dopo la consegna dell’onorificenza, Il Capo dello Stato si è recato al nuovo ospedale San Marco di Catania, seconda ed ultima tappa della sua visita in città. A ricevere il Capo dello Stato il governatore della Regione Nello Musumeci e l’assessore regionale alla Sanità Ruggero Razza.

Vigili del fuoco e sanità sono due versanti che si assomigliano, perche’ intervengono su stati di necessita’ di aiuto: la salute e per chi ha problemi di emergenze e calamità. Sono due esempi della capacita’ della nostra societa’ di organizzare la mutua solidarieta’ istituzionalmente sostenuta” ha dichiarato Mattarella dicendosi “contento di concludere in questo straordinario ospedale la mia lunga giornata a Catania”.

Il Capo dello Stato ha poi dichiarato: “Vorrei rivolgere un saluto ai medici e a tutto il personale di questo grande ospedale per la considerazione che ha nei confronti del paziente facendo registrare alcune punte di autentica eccellenza nella ricerca scientifica sanitaria internazionale per i risultati e i successi ottenuti”.

E’ importante l’attività che qui si svolge – ha aggiunto – perché questo ospedale rappresenta per Catania, la Regione e il nostro Paese uno dei tasselli importanti del sistema sanitario nazionale e della frontiera della cura del paziente. Questo ospedale rinverdisce una lunga tradizione perché è del 1336 il primo documento che attesta la storia ospedaliera di Catania.
Questo ospedale la traduce nella modernità dei suoi impianti e la proietta nel futuro e – ha concluso il presidente Mattarella – la responsabilità è grande e anche il merito è grande“.

“Il progetto di costruzione del nuovo ospedale San Marco ha seguito un percorso tormentato durato alcuni decenni, ma oggi è una struttura moderna capace di offrire il meglio della tecnologia ospedaliera e coniugare la possibilità di sostituire le strutture esistenti ma già ritenute obsolete, come l’ex ospedale Vittorio Emanuele, destinato a diventare un importante polo museale”. Lo ha affermato il governatore della Sicilia, Nello Musumeci, nell’incontro con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel nosocomio catanese. Alla cerimonia sono intervenuti anche l’assessore alla Salute Ruggero Razza, il sindaco etneo Salvo Pogliese e il rettore Francesco Priolo. Realizzato nel popoloso rione di Librino, alla periferia sud del capoluogo etneo, su un terreno di oltre 20 ettari il San Marco è dotato di un’area comune dedicata ai servizi di diagnosi, cura e riabilitazione e di un corpo per le degenze realizzato secondo il criterio delle intensità di cure. “In quanto presidio dell’azienda ospedaliera dell’Università di Catania – ha aggiunto Musumeci – è orientato alla ricerca e alla didattica essendo in grado di soddisfare quei principi indicati dalla commissione ministeriale presieduta dall’architetto Renzo Piano: l’umanizzazione delle cure e la tutela dei pazienti, la qualità dell’assistenza, l’organizzazione per aree dipartimentali e per intensità di cura, l’affidabilità e l’innovazione delle soluzioni organizzative, strutturali e di sicurezza”.

Musumeci ha ricordato che dopo la posa della prima pietra, la Regione Siciliana ha proposto ed ottenuto, nel 2016, l’inserimento dell’ospedale San Marco tra i grandi progetti del Po Fesr 2007/2013, in quanto in linea con i criteri di ammissibilità previsti dalla Commissione europea. “Tuttavia – ha sottolineato il governatore – durante la realizzazione dell’opera non sono mancate le difficoltà, paventando addirittura anche il rischio di una clamorosa incompiuta. Ma questa terra non se lo poteva, e non se lo può, permettere e questa ipotesi è stata scongiurata nel 2018 grazie a un intervento congiunto di tutti gli attori istituzionali coinvolti, a partire dalla stessa azienda Policlinico-Vittorio Emanuele e dalla Regione Siciliana”. Su impulso del governatore, infatti, con la collaborazione istituzionale di Irfis, fu attivata nei confronti della ditta titolare dei lavori una linea di credito in grado di rassicurare fornitori e maestranze, e finalizzata al completamento dell’ospedale. Alla fine del 2018 fu così possibile effettuare il collaudo statico dell’intero stabile per verificarne la tenuta antisismica e cominciò la stagione delle verifiche tecniche propedeutiche all’apertura. Nel primo trimestre del 2019 l’assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza, ha pubblicato il decreto di accreditamento delle attività sanitarie dell’ospedale San Marco avviando il percorso di trasferimento dei reparti provenienti dai presidi ospedalieri Santo Bambino, Vittorio Emanuele e Santa Marta dell’Azienda. “Questa struttura rischiava di diventare l’ennesima cattedrale nel deserto, simbolo della sconfitta della sana amministrazione e quindi della buona politica – ha detto nel suo intervento l’assessore Razza – e siamo, invece, soddisfatti perché il lavoro di questi mesi consegna ai cittadini un ospedale all’avanguardia, con 458 posti letto e nel quale, a regime, lavoreranno 1.500 persone. Anche con questo esempio, la sanità della nostra regione dimostra di essere in continua evoluzione e di guardare alla tutela della salute come a quel diritto fondamentale della persona al quale ogni cittadino deve potere accedere, in modo uguale da nord a sud”.

Con la visita al nuovo ospedale San Marco di Catania, nel popoloso rione di Librino, si è concluso il viaggio del Capo dello Stato nel capoluogo etneo.

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