«La nostra Costituzione può essere paragonata a una bicicletta tradizionale: per farla andare avanti bisogna darsi da fare, nessuna pedalata assistita»: lo ricorda spesso ai suoi studenti e lo ha messo nero su bianco Anna Mastromarino nel suo ultimo libro “La Costituzione a pezzi”, edito da Bollati Boringhieri, che sarà presentato mercoledì 11 giugno alle ore 19 alla Legatoria Prampolini.

Le riforme costituzionali attualmente in discussione in Italia sono al centro del dibattito politico, in vista di possibili referendum costituzionali ai quali tutti noi cittadini saremmo chiamati a rispondere. L’obiettivo che Mastromarino si è posta è quello di fornire a tutti, non solamente agli addetti ai lavori, gli strumenti per comprendere a cosa serva una costituzione, come sia corretto «usarla» e quali spinte inducano una società a darsi delle regole condivise.


Per capire quello che sta succedendo può essere utile, infatti, conoscere le vicende degli ultimi anni, attraverso la storia italiana e l’analisi di esperienze straniere. Perché una costituzione non è un testo immutabile ed eterno, è un patto condiviso tra tutti i cittadini e le cittadine per operare all’interno di regole certe e impedire soprusi da parte del potere. E la Costituzione italiana è un’opera certo mirabile, ma è un po’ retorico definirla «la più bella del mondo» e difenderne la lettera se poi non sappiamo cogliere sino in fondo le sue sfide quotidiane. La scelta del sottotitolo «Come cambiare la nostra Carta restando antifascisti» riassume in poche ma pertinenti parole il messaggio ultimo del profondo lavoro di analisi di Mastromarino.

Un paese democratico può cambiare la propria costituzione al mutare dei tempi, ma solo se c’è un progetto chiaro e condiviso e un obiettivo da raggiungere che migliori la vita di tutti. È dunque necessario passare dalla sacralità alla ritualità quotidiana della Costituzione, anche nel caso la si voglia cambiare: perché modificarla è possibile, a patto di sapere dove vogliamo andare e da dove siamo partiti.


«I nostri padri e le nostre madri costituenti – precisa Mastromarino nel suo libro – ci hanno dato una bicicletta: a noi il compito di usarla e di pedalare scegliendo la direzione».

A dialogare con l’autrice Renata Giordano, speaker radiofonica e redattrice di Europhonica.

Docente di Diritto Pubblico Comparato e Direttrice della Scuola di Scienze Giuridiche, Politiche e Economico-sociali all’Università di Torino, Anna Mastromarino è membro dell’Associazione Italiana dei Costituzionalisti e della Associazione di Diritto Pubblico Comparato ed Europeo e collabora con diverse università spagnole e latinoamericane. È inoltre presidente della Commissione di garanzia della Regione Piemonte e membro del Direttivo di Istoreto (Istituto piemontese per la storia della Resistenza e della società contemporanea «Giorgio Agosti»). 

Tra le sue pubblicazioni Il federalismo disaggregativo. Un percorso costituzionale negli stati multinazionali (2010), Belgio (2012), Stato e memoria. Studio di diritto comparato (2018).

Luogo: Legatoria Prampolini, Via Vittorio Emanuele II, 333, CATANIA, CATANIA, SICILIA

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