“Se ci fossimo stati noi alle elezioni regionali? Avremmo già vinto”; L’attuale governo regionale come si sta comportando? “No comment”; il sistema di voto attuale? “Totalmente da rivedere”. Più che un confronto è stato uno show quello di due politici da cosiddetta “prima Repubblica”, vale a dire l’ex presidente della Regione Totò Cuffaro e l’ex assessore regionale e deputato nazionale Vladimiro “Mirello” Crisafulli. Il primo un convintissimo democratico, il secondo una delle colonne portati della sinistra a cavallo tra gli anni ’90 e 2000, prima delle loro disavventure giudiziarie che li hanno costretti a farsi da parte.
Protagonisti al Barbablù festival
I due politici di lungo corso sono stati i protagonisti ieri nei giardini del museo archeologico di Aidone, in provincia di Enna, dove hanno spaziato nei tempi più vasti della politica, ripercorrendo con grande memoria storica gli ultimi 30-40 anni in particolar modo di quella siciliana. Tra ricordi, aneddoti e personaggi della prima Repubblica, Mirello Crisafulli e Totò Cuffaro finiscono sempre per far parlare di loro. Ed hanno sicuramente valorizzato il “Barbablù festival”, voluto fortemente dall’assessore regionale ai Beni culturali Alberto Samonà.
Sarebbero riscesi in campo?
Sollecitati dalle domande del giornalista-moderatore Giuseppe Sottile, più Cuffaro che Crisafulli hanno mostrato una certa scioltezza nel parlare senza freni. L’impressione è che se non avessero lacci e lacciuoli dovuti alle condanne avute in passato, che impediscono eventuali candidature, sarebbe riscesi in campo: “Se ci fossimo stati noi in prima linea – hanno detto Cuffaro e Crisafulli facendo riferimento alle elezioni regionale del 2022 – saremmo stati di gran lunga più competitivi di tanti altri”.
Impietosi giudizi sul governo regionale
Quando fanno riferimento all’attuale governo regionale, senza mezzi termini danno giudizi molto severi. “Un voto da uno a 10? Già con questa scala sarei costretto a dare un voto troppo alto” dice senza peli sulla lingua Crisafulli. E Cuffaro: “Mi avvalgo della facoltà di non rispondere”.
Sulla politica nazionale
Secondo Cuffaro, al netto dall’astenersi dal dare giudizi in generale sul governo nazionale attualmente in carica, l’attuale premier Mario Draghi è una garanzia: “È una personalità che ha grande credibilità in Europa, oggi serve al paese un’area moderata”. Crisafulli invece si è soffermato sull’attuale sistema di voto riguardo ai candidati dei vari collegi, facendo capire che è tutto da rifare. E lo fa con una battuta molto eloquente: “Sono pronto a scommettere che nessuno sa chi è stato eletto in Senato nel collegio di Enna. L’attuale politica è fatta solo di insulti senza ragionamento, solo urla e basta”.
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