L’Asp di Messina ha stabilizzato 69 lavoratori ex Asu: stamane il provvedimento del commissario straordinario Bernardo Alagna dopo l’esito positivo della procedura selettiva che i dipendenti hanno superato regolarmente.
Finisce per loro il precariato, contratto di lavoro a tempo pieno e indeterminato
L’Azienda sanitaria ha subito provveduto ai relativi contratti di lavoro che da “precari” diventano finalmente a tempo pieno e indeterminato, già a partire dal prossimo mercoledì 1° giugno.
“Continuare a investire nelle risorse umane”
“Sono particolarmente soddisfatto di questo importante passo in avanti – ha commentato Alagna – per i lavoratori e le loro famiglie, che attendevano questo salto di qualità, ora finalmente portato a termine dal nostro ente. Bisogna continuamente investire nelle risorse umane che migliorano la qualità dei servizi, delle attività e dell’assistenza all’utenza realizzati quotidianamente da aziende sanitarie come la nostra, che coinvolge un’area metropolitana molto ampia e capillare, dunque ha bisogno di personale qualificato e con esperienza. Auguro un buon ingresso definitivo nella grande famiglia dell’Asp a tutti i nuovi dipendenti e un buon lavoro sperando di fare sempre di più e sempre meglio nell’interesse della collettività”.
Prosegue la mobilitazione degli Asu in tutta la Sicilia
Intanto continua in tutta la Sicilia la mobilitazione degli Asu. La Regione deve dire se vuole stabilizzare gli Asu o no per arrivare a superare la vertenza che si trascina da lungo tempo. E’ questo il diktat che arriva dalla Csa Cisal sulla vertenza che riguarda il bacino di precari su cui si è aperto da tempo un dibattito sulla loro posizione all’interno della pubblica amministrazione. Mentre i sindacati confederali il 27 maggio hanno chiesto che venga attivato un tavolo tecnico con lo Stato per stabilire il da farsi e arrivare alla stabilizzazione, la Csa Cisal invece sostiene che dal governo siciliano debbano cominciare ad arrivare segnali concreti e non più solo parole e ipotesi.
Lavoratori che svolgono funzioni fondamentali
“Siamo contenti – dice Gianluca Cannella del sindacato Csa Cisal – che finalmente, dopo più di un anno e mezzo, i sindacati confederali abbiano espresso l’esigenza di un’interlocuzione con Roma sulla vertenza Asu, condividendo ciò che il Csa Cisal chiede da tempo. Purtroppo constatiamo amaramente che, al di là delle belle parole del governo regionale, fino ad ora nulla è stato fatto per una vertenza che riguarda lavoratori che da vent’anni svolgono funzioni fondamentali in enti locali e privati per un sussidio di circa 593 euro, quindi al di sotto della soglia di povertà”.
Fine delle chiacchiere
“Il tempo delle chiacchiere e dei tavoli – aggiunge Cannella – è ampiamente scaduto, il governo dica ai lavoratori se vuole procedere alla storicizzazione della spesa, consentendo così la stabilizzazione di tutti i 4.600 Asu, o se vuole perseverare nell’immobilismo”.
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