Sospesa l’interdittiva antimafia emessa dalla prefettura per un’azienda agricola Messinese. Il Cga ha accolto l’istanza di sospensiva presentata dall’azienda attraverso i legali Girolamo Rubino e Calogero Marino. Esisterebbe secondo il consiglio di giustizia amministrativa dei possibili profili di danno arrecati all’azienda. Per questo ha accolto la sospensiva e sollecitato l’immediata convocazione dell’udienza di merito per arrivare a delineare il quadro con chiarezza ed emettere sentenza.

La concessione di un terreno per pascolo

La titolare dell’impresa agricola, C.L.A., aveva presentato ricorso dopo un primo pronunciamento del Tar a lei sfavorevole. L’interdittiva antimafia di fatto bloccò il rilascio di una concessione ad uso pascolo di alcuni terreni ricadenti nel territorio comunale di Tortorici. Già il Tar di Catania aveva respinto l’istanza cautelare e per questo è stato proposto appello dall’azienda. Dal suo canto il Cga ha accolto il ricorso ritenendo “plausibili le doglianze mosse” sulla base della tesi difensiva degli avvocati Rubino e Marino.

Il Tar ha confermato

Il Tar nell’udienza di merito respingeva il ricorso proposto dall’imprenditrice. E da qui è stato deciso di conseguentemente di appellare la sentenza al Cga, chiedendo anche l’adozione di una misura cautelare. In particolare gli avvocati Rubino e Marino hanno dedotto “l’erroneità della sentenza di primo grado”. Dito puntato sul fatto che il giudice del Tar avrebbe omesso di considerare il fatto che il provvedimento dell’interdittiva antimafia non contenesse alcun elemento pregiudizievole a carico dell’appellante. In pratica la prefettura nell’interdittiva si sarebbe basata soltanto sul fatto che il coniuge dell’imprenditrice ebbe in passato procedimenti penali. “Il provvedimento interdittivo – secondo i legali – è fondato su circostanze fattuali estremamente risalenti nel tempo e prive del doveroso requisito dell’attualità”.

La sospensiva

Il Cga ha condiviso le tesi  degli avvocati Rubino e Marino, ritenendo pertanto “fondate le censure formulate contro la sentenza di primo grado” Ha quindi accolto l’istanza cautelare proposta per la riforma della sentenza del Tar Catania. In buona sostanza potrebbe mancare “l’attualità dei fatti”. “L’amministrazione appellata ha desunto il pericolo di infiltrazioni mafiose e l’irrilevanza dei rapporti parentali”. Nell’accogliere la domanda cautelare il Cga ha nel contempo disposto la sollecita fissazione dell’udienza di merito. Dunque in tempi molto celeri il consiglio di giustizia amministrativa si esprimerà in via definitiva sulla vicenda.

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