È guerra di cifre tra Regione e Comune attorno al tema della baraccopoli di Fondo Saccà a Messina, dove da ieri sono cominciati i lavori di demolizione con la messa in moto delle ruspe. Che non corra buon sangue tra il governo siciliano e quello guidato dal vulcanico sindaco messinese Cateno De Luca è oramai risaputo da tempo ma l’impressione è che l’asticella dello scontro abbia raggiunto limiti importanti. Stamattina l’assessore regionale alle Infrastrutture Marco Falcone aveva accusato l’amministrazione dello Stretto di aver detto il falso rispetto al ruolo avuto dalla Regione nell’avvio delle ruspe sulla baraccopoli. L’assessore di Messina al Risanamento Salvatore Mondello e il presidente di Arisme, Marcello Scurria, controreplicano e parlano di “farneticazioni” da parte di Falcone.

“Niente becera propaganda”

Non la toccano certo piano Mondello e Scurria che parlano di “becera propaganda politica” e ammoniscono Falcone affinchè “abbia rispetto della verità”. L’assessore regionale aveva sostenuto che il governo Musumeci ha fatto la sua parte sulla vicenda baraccopoli e che ha stanziato ben 38,5 milioni ancora però non spesi perché Comune e società Arisme, ente finanziato dalla Regione ma controllato dal Comune, non hanno presentato i relativi progetti. “Di questi svariati milioni, dopo tre anni, – replica Mondello e Scurria – non è ancora arrivato un centesimo. L’Iacp, ente regionale vigilato dall’assessorato di Falcone, continua a fare melina e non restituisce né le aree né i soldi che detiene senza titolo. La lista degli inadempimenti sarebbe lunga. Evidentemente si è persa una buona occasione per rimboccarsi le maniche e produrre fatti piuttosto che parole, ma spesso la politica preferisce la strada ‘facile’ della narrativa e non quella più complessa dell’azione”.

Dure accuse: “Regione da bonificare”

L’assessore Falcone aveva continuato asserendo che i fondi ci sarebbero ma proprio perché inutilizzati il governo è costretto al cosiddetto riaccertamento. Ci sarebbe stata anche una sollecitazione al Comune di Messina affinchè i soldi vengano spesi e non rimangano accantonati. Arisme e amministrazione però continuano a smentire e danno l’ultima stoccata: “Un’ultima considerazione a proposito di risanamento – scrivono Mondello e Scurria -: Messina sarà risanata, con o senza Falcone, ma questa Regione deve essere al più presto bonificata”.

 

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