• Giovannini, progetto fattibilità entro primavera 2022. Poi dibattito pubblico per scelta e risorse in l. bilancio 2023.
  • Traffici rilevanti, 11 milioni di passeggeri. Pronti 500 mln per interventi, completamento entro 2025.
  • Nuove navi e trasbordo più veloce, Anche un’ora in meno da estate 2022
  • Salvini, “prima si parte coi lavori meglio è”
  • Cancelleri, “In 10 anni grandi infrastrutture in Sicilia”
  • Musumeci, “Ponte importante per uomini e merci”

Dal punto di vista dell’attraversamento stabile dello Stretto di Messina, “per dar seguito all’impegno del Governo, si dovrebbe dovrebbe procedere con la redazione di un progetto di fattibilità tecnica ed economica per le due opzioni evidenziate”. Lo ha detto il ministro delle infrastrutture e mobilità sostenibili Enrico Giovannini in audizione alle commissioni riunite Ambiente e Trasporti della Camera sull’attraversamento stabile dello Stretto di Messina. “La prima fase potrebbe concludersi entro la primavera del 2022 per avviare un dibattito pubblico e pervenire una scelta condivisa e evidenziare nella legge di bilancio 2023 le risorse“.

Traffici rilevanti: 11 mln di passeggeri

“Il gruppo di lavoro ha svolto un’analisi dei fabbisogni guardando la domanda di mobilità pre-Covid. Ne è risultato che i traffici dello Stretto di Messina sono rilevanti rispetto alla scala nazionale: 11 mln di passeggeri l’anno, 0,8 mln di veicoli pesanti l’anno e 1,8 mln veicoli leggeri l’anno”, ha aggiunto il ministro.

“Si segnala a tale riguardo che è disponibile il finanziamento di 50 milioni individuato con la legge di bilancio 2021. La prima fase del progetto di fattibilità potrebbe concludersi entro la primavera del 2022 per avviare un dibattito pubblico e addivenire a una scelta condivisa in modo da evidenziare nella legge 2023 le risorse nel caso in cui si scelga uno dei due impianti progettuali. In ogni caso sarebbe opportuna l’istituzione di un gruppo di lavoro per coordinare l’intero processo con la partecipazione sia di esperti che di rappresentanti dei ministeri coinvolti”, ha detto il ministro.

Due opzioni

“E’ utile sviluppare la prima fase del progetto di fattibilità limitando il confronto ai due sistemi di attraversamento con ponte a campata unica e con ponte a più campate. La prima fase del progetto dovrà essere sottoposta a un successivo dibattito pubblico”.

Pronti 500 mln per interventi, completamento entro 2025

Tutti gli interventi che verranno attuate parallelamente al progetto di fattibilità per l’attraversamento stabile dello Stretto di Messina per velocizzare l’attraversamento ferroviario e veloce dei passeggeri “sono già finanziato attraverso il fondo complementare o la nostra proposta di Fsc 21/27 o attraverso risorse statali o il Pnrr: complessivamente si pianificano interventi per mezzo miliardo“. Lo ha detto il ministro delle infrastrutture e mobilità sostenibili in audizione alle commissioni riunite Ambiente e Trasporti della Camera sull’attraversamento stabile dello Stretto di Messina. Il cronoprogramma, ha precisato il ministro, parte dall’istituzione di un gruppo di lavoro permanente entro l’autunno 2021, fino al completamento del programma entro il 2025: “un programma sicuramente ambizioso ma realistico”, ha aggiunto.

Il gruppo di lavoro “ritiene che sussistano profonde motivazioni per un sistema di attraversamento stabile” dello Stretto di Messina, anche in presenza del previsto potenziamento e riqualificazione dei collegamenti marittimi: “la valutazione sulla sua utilità andrà definita al termine di un processo decisionale che prevede inizialmente un progetto di fattibilità tecnico economica al fine di confrontare diverse soluzioni alternative” con quella del Ponte.

Si impiega come viaggio 100-300 km

Tra le motivazioni che giustificano un attraversamento stabile illustrate nella relazione del gruppo di lavoro, ci sono in primo luogo “considerazioni socio-economiche legate anche agli andamenti negativi della popolazione, occupazione e Pil per l’area che sono decisamente superiori a quelli nel Centro-Nord e nello stesso Mezzogiorno. Ci sono poi motivazioni trasportistiche: il tempo medio di attraversamento attuale dello stretto è paragonabile al tempo di viaggio che un’auto impiega, se si considera anche il pedaggio, per percorrere dai 100 ai 300 km”.

“La Sicilia è tra le isole più popolose al mondo che non posseggono un attraversamento stabile eppure ha un elevato potenziale di collegamento. Il collegamento stabile dello Stretto di Messina, congiuntamente agli interventi programmati dal Pnrr sulle reti di trasporto, in particolare sull’Av, permetterebbe di rendere confrontabili i tempi medi di viaggio sulla rete ferroviaria da e verso il Sud con quelli oggi offerti al Centro-Nord e ridurrebbe anche i costi di attraversamento”, ha detto il ministro. Inoltre la presenza di un collegamento stabile “potrebbe modificare nel tempo le scelte localizzative e di approdo di taluni traffici, producendo anche un incremento di domanda”, ha aggiunto, precisando che comunque “le analisi condotte mostrano che gran parte del traffico marittimo merci non si fermerebbe comunque in Sicilia ma proseguirebbe verso gli scali del centro Nord”.

Nuove navi e trasbordo più veloce, Anche un’ora in meno da estate 2022

Parallelamente all’iter per l’attraversamento stabile dello Stretto di Messina, “abbiamo l’intenzione di procedere con una serie di azioni che possono aiutare i cittadini e le imprese a migliorare benessere e competitività”.

In particolare, ha indicato il ministro, “da un lato la riqualificazione del naviglio per trasbordo ferroviario con 2 nuove navi con l’ibridizzazione di tutta la flotta con tecnologia cold ironing di ultima generazione ed infrastrutture a terra; rinnovo del materiale rotabile ferroviario con 12 nuovi treni accoppiabili in configurazione multipla e inserimento di batterie su 16 locomotori che eliminerebbero la trazione diesel e velocizzerebbero fino a un’ora già dalla prossima estate il trasbordo; riqualificazione del naviglio veloce passeggeri con l’acquisto di 3 mezzi navali di nuova generazione con la Propulsione NLG/Elettrica e rinnovo delle flotte navali private; riqualificazione delle stazioni ferroviarie RFI di Messina, Reggio Calabria e Villa S. Giovanni; potenziamento e riqualificazione degli approdi e delle stazioni marittime”.

Tavolo tecnico-politico su processo

Tra le iniziative per migliorare l’attraversamento dello Stretto di Messina nell’attesa della scelta definitiva sull’attraversamento stabile, si punta a “migliorare la collaborazione istituzionale, attraverso l’istituzione di un tavolo di natura tecnico-politica ma anche della società civile per la gestione dell’intero processo di realizzazione delle proposte individuate”. Lo ha detto il ministro delle infrastrutture e mobilità sostenibili Enrico Giovannini in audizione alla Camera. “Ho già contattato i presidenti della Regione Calabria e Sicilia, potrebbero essere coinvolte le città metropolitane, le autorità portuali, comitati di associazioni di categorie”, ha detto.

Salvini, “Prima si parte coi lavori meglio è”

“Per il Ponte sullo Stretto prima si parte coi lavori e meglio è. Sarebbe la più bella immagine di un’Italia moderna, efficiente, veloce, capace, ma anche la più bella immagine dell’ingegneria, dei nostri operai, dei nostri architetti. Al di là dei posti dei lavoro che creerebbe. Non si può avere l’alta velocità ferroviaria fino a Reggio Calabria, poi scendi, prendi il traghetto e poi riparti. Il Ponte sullo Stretto oggi come non mai è un’opera fondamentale, non solo per la Sicilia, per la Calabria ma per tutta l’Italia”. Lo ha detto ieri sera il leader della Lega Matteo Salvini, a Palermo per la direzione regionale del partito, tornando a parlare del Ponte sullo Stretto di Messina sollecitato dai giornalisti.

Cancelleri, “No a tifoserie”

Nei giorni scorsi il sottosegretario alle infrastrutture, Giancarlo Cancelleri, a Palermo, a margine della presentazione del progetto ‘SiciliaVola’, aveva dichiarato: “Questo governo, e il ministro Giovannini l’ha già detto, entro l’estate dipanerà la matassa anche con l’aiuto del Parlamento, per quanto riguarda l’attraversamento stabile dello Stretto. Non facciamoci prendere dalla scelta della singola soluzione tecnologica altrimenti si diventa tifosi di qualcosa che non appartiene a nessuno. Abbiamo bisogno di affrontare il tema con serietà, e questo non significa essere tifosi del ponte a una, a due a tre campate o del tunnel. Bisogna essere tifosi delle infrastrutture. Con queste opere supereremo il danno dell’insularità perché andremo oltre l’insularità: non collegheremo la Sicilia alla Calabria, ma con il mondo redendo il nostro Paese più competitivo a livello mondiale. Da qui a dieci anni la Sicilia sta cominciando a vivere una grande stagione di spese e infrastrutture. Quest’anno nel Pnrr abbiamo 20 miliardi di euro più i contratti di programma: in Sicilia nei prossimi anni ci saranno investimenti per 30-35 miliardi di euro. E’ veramente una delle Regioni che ha raccolto più di tutti, però dobbiamo saperli spendere”.

Musumeci, “Ponte importante per uomini e merci”

Il presidente della Regione Nello Musumeci nei giorni scorsi a Catania al termine di un incontro con il presidente del Copasir Adolfo Urso aveva detto: “Non ci può essere una terra appetibile come la Sicilia per nuovi investimenti se gli uomini e le merci non si muovono celermente. Ecco perché il Ponte sullo Stretto ci consente di attraversare quei tre chilometri in due minuti e non in un’ora e mezza. Questo è importante e credo che anche a Roma lo hanno finalmente capito. Lo abbiamo ricordato al ministro delle Infrastrutture qualche giorno fa insieme all’assessore Falcone. Siamo convinti – ha continuato – che questa priorità nell’agenda politica del Governo Draghi prima o poi portare ad una elemento di novità. Abbiamo sollecitato il presidente di due commissioni, di Camera e Sanato, proprio perché pongano all’ordine del giorno la reazione svolta dal comitato tecnico appositamente nominato per studiare la fattibilità de Ponte sullo Stretto”.

 

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